Garrett Adelstein v Robbie Jade Lew è la mano dell’anno, una delle più discusse nelle ultime ore dopo che il regular di cash game ha perso un piattone dopo un call quantomeno discutibile di Lew al Hustler Casinò Live.
Garrett Adelstein v Robbie Jade Lew: la mano incriminata
Iniziamo a vedere la mano incriminata, andata anche in onda in diretta streaming grazie al format Hustler Casinò Live che ha visto, suo malgrado, come protagonista il noto regolar di cash game, Garrett Adelstein in una mano contro Robbie Jade Lew.
Si gioca No Limit Hold’em 100$/200/400$ con straddle (800$). Adelstein rilancia a $3.000 con 8-7 a fiori. Sullo straddle Robbie Jade Lew è l’unica ad accettare la puntata, chiamando con J-4. Al Flop 10-10-9 che apre una scala colore bilaterale per Adelstein che punta $2.500.
Al Turn arriva un 3 di cuori. Adelstein punta ancora, questa volta $10.000. Lew decide di fare un mini raise a $20.000 che spinge Adelstein ad andare all-in per $109.000 totali. Lew decide di chiamare, e si decide per un run it twice che non cambia la situazione di Adelstein. Qui sotto il video di tutta la sezione (circa a metà la mano incriminata).
I commenti dal mondo del poker
Nick Vertucci del Hustler Casino Live, ha subito escluso cose strane di bari, del resto fare una cosa del genere in una diretta molto seguita sarebbe ancora più folle della chiamata di Lew.
Si sono espressi anche molti poker pro famosi, come Daniel Negreanu che ha ammesso che in 30 anni di carriera al tavolo verde ha visto azioni incredibili, e questa è solo un ennesimo capitolo. Ecco le parole di Kidpoker: “Gioco da 30 anni e posso dire di aver visto una miriade di cose strane, da parte di giocatori amatoriali, cose che non hanno alcuna logica e accadono solutamente per via di situazioni di forte stress alle quali non sono abituate, e cadono in qualche lapsus. Ho visto giocatori checkare dietro il nuts, chiamare con il board sul river, chiamare in settima quando non battevano le mie carte scoperte a Stud. Queste cose accadono ancora più facilmente quando ci sono le luci delle telecamere e la sensazione che il mondo ci stia guardando. Paura, ansia eccetera possono portare il cervello a fare degli errori banali, e credo che sia quanto successo in questa mano”.
Dall’altra parte della barricata invece Chris Brewer che è convinto al 100% che sia stato cheating, ma non sa dire come sia stato possibile. Tom Dwan cerca chiarezza: “La gente ama dirsi certa di qualcosa su cui non può mai avere le informazioni necessarie. Serve che qualcuno ci investighi, magari HCL e i suoi partner può mettere delle ricompense per chi fornisce informazioni”.
E’ sceso nell’arena anche Faraz Jaka, il coach di Robbi Lew, per cercare di mettere un tappo alla falla che le stesse parole di Lew di spiegazione, abbastanza contraddittorie, hanno aumentato ancora. Per Jaka la Lew gioca da poco più di un anno e non ha ancora la necessaria abilità nel replicare le mani e la terminologia corretta. Jaka ha anche detto che per quello che ha conosciuto la Lew, non ha mai notato inclinazioni da baro ma una grande passione. Insomma, il coach difende la sua alunna.
Intanto in tutto questo è passata quasi in secondo piano la prestazione di Phil Ivey che ha chiuso sotto di circa $200.000.