Durante i quattro giorni del WPT Venezia di febbraio sono stati molti gli spunti utili per approfondire la tecnica di gioco del poker live. Forse una delle mani più controverse è stata quella che ha visto Andrea Dato scontrarsi contro il norvegese Marcel Bjerkmann.
Una mano in cui Andrea, al river, si limita a chiamare, con full house chiuso al turn, sulla puntata del norvegese al river. Sentiamo dallo stesso Dato che immagine si era fatto di Bjerkmann: “Lui era appena arrivato al tavolo, aveva giocato 5 o 6 mani e avevo già capito che era un giocatore abbastanza spewer. La mia immagine nei suoi confronti non era invece definita perchè non avevamo giocato mani insieme e probabilmente mi vedeva come un tipico giocatore italiano, pensando fossi un player mediocre“.
La mano incriminata si sviluppa secondo questa action: “La mano va con un raise da early position, io chiamo da bottone con 7-7, e Bjerkmann chiama dai blinds. Il flop è Q-8-7 rainbow, check per il norvegese e l'original raiser, ed io punto abbastanza piccolo, Bjerkmann da big blind decide di rilanciare. Passa il primo e penso che se è davvero così spewer probabilmente nel suo range ci sono molti bluff… bilaterali, incastri e cose del genere. Sicuramente anche 8-8 ma non Q-Q perchè avrebbe rilanciato preflop, quindi decido di chiamare. Il turn è un bellissimo 8 che mi fa chiudere full e mi da la sicurezza contro eventuali draw di scala. Lui punta nuovamente forte e coerentemente con il mio piano faccio di nuovo call. Al river scende una carta ininfluente, un 4, e lui punta circa 80.000 chips rimando con 100.000 dietro“.
Molti giocatori, me compreso, trovandosi nei panni di Dato avrebbero certamente rilanciato. Perchè Andrea non l'ha fatto? “Perchè contro il suo value range non sto messo bene. Il suo value range è infatti Q-8, 8-8 e forse 5-6 che avrebbe chiuso scala al river con il 4. Forse 5-6 è l'unica mano contro cui potrebbe essere corretto chiamare, però mi sembra di aver sentito che molti mettevano un solo 8 nel suo range, quindi mani con 8-9 e 8-10. Per me quello è il punto critico della decisione. Se effettivamente ci sono mani con un solo 8 nel suo range è ovviamente giusto pushare. Però io non credevo che Bjerkmann avrebbe chekraisato su Q-8-7 con una mano come 8-10 o cose del genere, sarebbe stata una decisione piuttosto atipica. Quindi una volta che elimino gli 8 dal suo range, nel suo value range ci sono troppe mani che mi battono e troppi bluff soprattutto, quindi decido di fare solo call“.
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Da anni sono appassionato di poker sia live che online e mi diverto a scrivere di texas hold’em. Mi piace viaggiare, leggere e giocare a calcio.