Pokeritaliaweb ha il piacere di proporvi la prima parte di una bella intervista a Dario Alioto, il campione Siciliano capitano del team Sisal poker ci parlerà delle sue recenti Wsop a las vegas, di poker, e di molto altro.
Pokeritaliaweb ha il piacere di proporvi la prima parte di una bella intervista a Dario Alioto, il campione Siciliano capitano del team Sisal poker ci parlerà delle sue recenti Wsop a las vegas, di poker, e di molto altro.
Pokeritaliaweb ha il piacere di proporvi la prima parte di una bella intervista a Dario Alioto, il campione Siciliano capitano del team Sisal poker ci parlerà delle sue recenti Wsop a las vegas, di poker, e di molto altro.
PIW: Un saluto a Dario “ryu” Alioto, grazie per l’intervista in esclusiva per tutti i lettori di Pokeritaliaweb. Dario Alioto (leggi la biografia completa) non ha bisogno di grosse presentazioni visto che e’ uno dei giocatori italiani piu’ famosi (anche all’estero), capitano del team pro di Sisal Poker, grande esperto delle varianti del poker e campione del mondo nella specialita’ PL Omaha nelle WSOPE di Londra. Proprio dalle World Series voglio partire. Parteciperete agli eventi delle WSOP Europe con il team Sisal ? Arrivi da un buon periodo (ultime WSOP a Las Vegas)?
Le Wsop sono terminate il 17 Luglio 2010
ALIOTO: Certamente il team Sisalpoker sarà presente a Londra, saremo presenti a tutti gli eventi, personalmente giocherò l’evento 2, 3 e 5.
Arrivo da un periodo che reputo il migliore della mia carriera dal punto di vista del gioco, il peggiore dal punto di vista dei risultati, ma si sa che la differenza tra un giocatore che gioca bene e vince ed un giocatore che gioca altrettando bene e perde, è dovuta alla varianza insita in qualunque gioco dove c’è una componente casuale decisiva insita nello svolgimento dello stesso. Comunque personalmente sono molto soddisfatto della mia prestazione, non solo perchè credo di aver giocato meglio rispetto alle scorse edizioni Wsop, ma anche perchè sono riuscito a mantenere il mio gioco in A-game per tutte le Wsop, senza tiltare, cosa che ritengo mostruosamente difficile, ed il fatto di esserci riuscito mi fa molto piacere perchè significa che adesso sono un giocatore maturo a tutti gli effetti. Ovviamente non mi sento arrivato e non lo sarò mai, ma sono contento del livello che ho raggiunto e spero di poter dire la stessa cosa in futuro migliorando sempre di più.
D’altronde anche Phil Ivey in una recente intervista ha osservato che ogni anno impara tante cose utili – giocando i vari tornei delle Wsop – che lo migliorano; e se lo dice lui, posso stare tranquillo sul fatto che posso ancora avere grossi margini di miglioramento, basta avere voglia di imparare ed applicarsi.
Dario Alioto pensieroso al tavolo da gioco
Dal punto di vista delle statistiche ho fatto tre bolle, ed al main event sono uscito all’ultima ora del Day 3, ancora una volta con una bad beat, ma questa volta è stata particolare perchè si è trattato di un colpo che non mi era mai capitato prima, immagino che non ci fosse migliore occasione del Main delle Wsop dopo altre tre bolle nei bracelet events perchè ciò potesse succedere. Comunque non voglio raccontare i colpi, quindi mi asterrò, tornando alle statistiche si è trattato – parlo delle bolle – di due Championship da 10K , l’Horse e il 7 Stud, più uno shootout di Limit HE, a parte il main di cui parlavo prima.
Ma ho fatto anche tantissimi Day2, sempre in tornei prestigiosi, inutile dire come è finita perchè si sa, ma comunque in moltissimi tornei me la sono giocata fino in fondo, ma purtroppo ho avuto il ricorrente destino di finire male con mani troppo forti per essere foldate – peraltro le best hands quando andava il grosso delle chips nel pot – quando sarebbe bastato essere card dead in zona bolla per andare ITM. Ah dimenticavo, anche quest’anno ho fatto ITM al Mixed Event, Final Table l’anno scorso, ma sinceramente fare un ITM “della bandiera” dopo tutto quello che ho passato a questa Wsop è servito solo ad una striminzita consolazione…
PIW: Sappiamo che sei un grande studioso ed esperto delle varianti del poker. Su quale variante ti stai specializzando in questo momento e quale credi che sia quella in cui l’abilita’ conta di piu’ ? Il gioco piu’ difficile da imparare?
Dario Alioto alle prese con uno spot pubblicitario
ALIOTO: Non c’è un gioco che ho prediletto in misura maggiore rispetto agli altri ultimamente, ovviamenta fatta eccezione per la mia specialità cerco di mantenere un livello omogeneo a tutti gli altri giochi dei mixed games, anche se ovviamente ho dei giochi dove sono più competitivo ed altri in cui lo sono meno. Di solito torno a studiare per primo il gioco dove mi sento più debole al momento o magari dove ho trovato dei leak analizzando qualche mano giocata. Il gioco più tecnico tra quelli a big bets credo che sia il PLO/8 e tra quelli limit lo stud Hi/low, anche se a mio avviso la vera Cadilac del poker è il Kansas City Lowball ( NL 2-7 ).
I giochi che ho fatto più fatica ad imparare sono stati gli stud games, ma sicuramente ciò è stato dovuto in gran parte al fatto che al contrario dei flop games e delle varianti senza board si trattava di una tipologia di poker che non avevo mai sperimentato prima di decidere di applicarmici per diventare competitivo a livello mondiale.
PIW: Che cosa consiglieresti a un giocatore alle prime armi che vuole avere un approccio nella specialita’ che ti ha reso campione del mondo, l’ Omaha pot limit?
ALIOTO: Cominciate giocando solo per i punti nuts se si tratta di scale e colori, evitate di giocare mani contenenti coppie basse che floppando bottom set spesso finiscono male, non impazzite quando avete AAxx e non create grossi piatti preflop con KKxx. Ricordate che giocare in posizione è un grosso vantaggio, difendete poco dai blinds e ricordate che non si tratta di un gioco dove esiste solo il bet pot, il check ed il fold, più avanti sarà importante trovare delle size adatte in ogni situazione e raramente le size giuste sono solo pot, pot e ripot.
Quando verra’ finalmente realizzata la nuova legge sul live?
PIW: In Italia quali sono i giocatori che stimi di piu’? Nel mondo a chi ti ispiri o chi hai come giocatore simbolo?
ALIOTO: I giocatori che stimo di più sono i giovani che però hanno ampliato il loro bagaglio diventando competitivi in diverse varianti a livello internazionale senza fossilizzarsi sull’Holdem, quindi la scelta è ovvia: Isaia e Minieri. A livello internazionale è impossibile non ammirare Ivey, ma altri miei preferiti sono sempre stati Antonius, Hollink e Lisandro
PIW: Parliamo un po’ della situazione del poker in Italia. Ormai si attende da tempo il cash game che sembrava in rampa di lancio ma che con un colpo a sorpresa e’ stato rimandato. Da giocatore cosa pensi della modalita’ cash e come influirebbe sul mercato italiano questa introduzione (assieme ai buy-in da 250 euro)?
ALIOTO: Effettivamente l’attesa è estenuante, io amo giocare cash game e potrete immaginare quanto possa essere fastidiosa per me una attesa cosi lunga ed incerta. Credo che tali implementazioni porterebbero le Poker room .it ad essere molto più competitive – rispetto allo stato attuale – contro le poker room online .com che attualmente ancora offrono cash game a tornei a buy-in oltre i 100€ togliendo molto mercato alle rooms italiane. Anche l’aumento dei buy-in a 250€ porterebbe nuova linfa soprattutto ai tornei MTT che potranno fare un salto di qualità, ma anche ai sit, soprattutto in modalidà heads up. Credo che il fatturato delle stesse con le nuove implementazioni potrà quantomeno raddoppiare.
PIW: Due paroline anche sul live. La regolamentazione per il poker live continua a farsi attendere. Tu come vedi questa situazione? Prevedi un periodo nel breve roseo per i tanti appassionati di live che sono cresciuti nei vecchi circoli e nelle associazioni?
ALIOTO: Spero che si trovi il modo di poter aprire dei circoli senza limiti inconciliabili con la redditività per la pokeroom in termini di capacità, ne di operatività. Questo ovviamente dovrebbe necessariamente funzionare nel rispetto di tutte le norme legislative in merito, ma visto che il legislatore dovrebbe praticamente fare tutto da zero credo che ci sia la possibilità di arrivare al sogno di avere almeno una PR per ogni città oltre i 300 mila abitanti senza limiti nel gioco.
Una foto della presentazione del team live Sisal poker
Al momento di arrivare al punto pratico della questione sembra che sia troppo difficile riuscire a realizzare qualcosa di simile, ma a mio avviso basterebbero pochi accorgimenti:
– Registrazione obbligatoria con codice fiscale che produca una player card AAMS
– Tavoli di cash con dei semplici dispotivi ove strisciare la player card a inizio e fine sessione con buy-in di entrata ed uscita in modo da poter tenere traccia di tutte le transazioni a tali tavoli per fini antiriciclaggio
– Tassazione dell’AAMS sulla fee per i tornei e sulla rake per il cash, nel secondo caso basterebbe un semplicissimo terminale wi-fi che possa comunicare ad un unico computer nella pr la rake pagata ad ogni tavolo.
Tutto il resto potrebbe restare tranquillamente a carico degli imprenditori che avranno la libertà di decidere se ritengono opportuno se investire sul poker live o meno. Per questa cose, come per tante altre basta la volontà politica di voler attuare un progetto funzionale, per il resto non può essere tutto complicato – come si vuol far sembrare – regolamentarizzare il live fuori dai casinò.
Fine pima parte. Domani verra’ pubblicata la seconda parte della bella intervista a Dario Alioto.
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Pokeristaliaweb staff
Sono uno dei fondatori di Poker Italia Web, la voce libera del gioco. Sono nel settore dei giochi dal 2009 e oltre al poker sono appassionato di scommesse sportive, criptovalute e viaggi.