Intervista a Giovanni “gioriz84” Rizzo

Giovanni “gioriz84” Rizzo è un giovane giocatore che si sta affermando sempre piu’ nel mondo del poker italiano. Amante di tutte le varianti di poker, Giovanni è entrato nel mondo dei pro convincendo Partypoker a suon di risultati.

Giovanni “gioriz84” Rizzo è un giovane giocatore che si sta affermando sempre piu’ nel mondo del poker italiano. Amante di tutte le varianti di poker, Giovanni è entrato nel mondo dei pro convincendo Partypoker a suon di risultati.

 

 

 

 

Giovanni “gioriz84” Rizzo è giovane anagraficamente ma ha una bella esperienza di poker. Il giocatore emiliano si è formato nei circoli live (che ha anche gestito). Nel 2008 il primo piazzamento nella cornice piu’ importante e nel gioco piu’ tecnico. Alle WSOP, nell’evento HORSE $1,500, Giovanni arriva 29esimo per $5,042 di premio. Arrivano poi altri itm minori sempre in HORSE e nel mixed game a Campione (Holedm – Omaha – Stud) dove chiude secondo.


Nel 2010 arriva la sua esplosione. Si impone online, specialmente su Partypoker.it dove e’ attualmente in top10 fra i giocatori piu’ vincenti nei tornei della pokerroom (leaderboard 2010). Gioriz84 centra il colpo vincendo il satellite per il main event WSOP e continua a fare risultati su Partypoker.it. A luglio Giovanni arriva al 288esimo posto del main event delle World Series of Poker per $41,000 di premio. Con i risultati ha convinto Partypoker.it ad entrare nel team. Ma conosciamolo meglio.



PIW: Iniziamo proprio da Partypoker.it …


GIOVANNI: Con Partypoker direi che è un ritorno “a casa” visto che proprio su quella che era la poker room leader nel mondo mossi i primi passi giocano lo 0.10/0.20 limit holdem con mio fratello Francesco ormai quattro anni fa…Nel 2010 grazie a un’escalation di risultati cominciati con il terzo posto ai playoff della premier league di febbraio (torneo presto in onda anche in Italia) e proseguiti poi con buone vincite online sulla piattaforma culminate con la qualfica alle WSOP e il conseguente buon risultato raggiunto al main event li ho convinti a puntare su di me. 


Sono a dir poco orgoglioso. E’ un team che ti fa sentire “in famiglia”, molto accogliente e alla mano, dal management ai compagni di squadra la sensazione è quella di essere parte di un gruppo forte e che ama veramente questo gioco. Con questa sponsorizzazione mi affaccerò nel circuito live con più costanza ed è un’opportunità che cercherò di sfruttare al meglio…


Giovanni Rizzo al tavolo
Giovanni Rizzo al tavolo  


PIW: I tuoi maggiori risultati arrivano dall’HORSE. Quale tipologia preferisci in assoluto?


GIOVANNI: Si, soprattutto live, perché avendo prima della sponsorship meno possibilità di girare il circuito ho sempre creduto che un gioco così tecnico avrebbe diminuito la varianza, aumentando le mie probabilità di ITM… Credo di essere piuttosto bravo nell’omaha hi-lo, variante in cui quest’anno ho anche vinto un “braccialetto” alle SCOOP. La piu’ interessante credo sia lo stud8, sicuramente è quella che devo studiare di più…



PIW: Sei giovane ma da tempo nel mondo del poker. Cosa ne pensi dell’attuale situazione del poker live in Italia riguardo ai circoli?


GIOVANNI: La situazione circoli attualmente è piuttosto triste… Non entrerò nel merito dei tecnicismi legali e procedurali che sicuramente il legislatore doveva mettere a punto per regolarizzare una situazione caotica, e che richiederebbero un’articolo a parte. Certo è che, ad un anno esatto di distanza, nulla di concreto è ancora stato fatto… Quello che è certo è che i circoli sani, prima della chiusura di settembre, erano un centro di aggregazione importante. Ho visto negli anni nascere e crescere amicizie, talenti e perfino amori accomunati dalla passione per questo gioco. Per non parlare dei posti di lavoro che se legittimamente regolarizzati sarebbero una risorsa importante per il nostro paese in un periodo di crisi profonda come questo…


Una simpatica immagine di Giovanni con Riccardo Lacchinelli
Una simpatica immagine di Giovanni con Riccardo Lacchinelli

 

PIW: Sappiamo che preferisci giocare all’estero. Com’è il livello del gioco italiano?


GIOVANNI: Il livello di gioco in Italia è basso, inutile negarlo, i numeri parlano chiaro… Se nei principali circuiti internazionali il nostro ROI viaggia sul -20% complessivo qualcosa vorrà direi. Per non parlare del fatto che anche in casa nostra spesso vincono stranieri a dispetto della loro minore percentuale di partecipazione. Dunque si, per ora siamo dead money.


Però. C’è sicuramente un però: siamo una nazione giovane pokeristicamente e abbiamo voglia di imparare. Soprattutto tra i giovani, noti e meno noti, sempre più c’è voglia di prendere questo gioco sul serio, di studiare e applicarsi. Vedo un trend positivo, una crescita lenta ma costante. C’è un gruppo di giocatori forte che cresce e comincia a far rumore, che studia e si confronta sui forum, che scambia opinioni e si apre ad idee nuove. Il motivo per cui mi piace molto giocare all’estero comunque è soprattutto uno: il servizio offerto a noi giocatori. Una cosa molto importante quando passi giorni o settimane per dieci ore filate al tavolo verde, pagando anche fee importanti.


A Las Vegas o Atlantic city, una stanza in un 5 stelle superiore tipo Venetian o Bellagio costa 60/70 euro per notte. Noi giocatori ci troviamo così di fatto in un appartamento super accessoriato con vasca idromassaggio e tre tv alla meta’del prezzo di molte stamberghe fronte casinò di casa nostra. Per non parlare del fatto che se sei giocatore negli states ovviamente mangi e bevi gratis, e pure bene, altra cosa molto importante nelle lunghe giornate al tavolo.


Ad esempio per il main event quest’anno Partypoker aveva una suite relax per i suoi giocatori vicino all’area di gioco, con bevande sempre fresche e cibo leggero adatto per una lunga giornata ai tavoli. E sempre qualcuno del management e i bloggher a supporto. Ecco, questa per me è stata un’arma in piu’ alle WSOP, una cosa che fa la differenza rispetto a chi spende la pausa nella calca del Rio in coda per un’ora per una pizza unticcia, come me nei due anni precedenti…



PIW: Che tornei farai prossimamente?


GIOVANNI: Ho appena preso il biglietto per New York, giocherò il fantastico WPT Borgata con 2 milioni di dollari garantiti in quello che per me è il piu’ bel casinò al di fuori di Vegas! Sia il main da 3500$  che il side event da 1000$ 6 max, sul quale ho ottime sensazioni. Poi credo l’IPT Sanremo e infine il WPT italiano. Con l’anno nuovo organizzeremo una schedule dei tornei insieme a PartyPoker e non vedo l’ora di vedere insieme cosa ha in serbo per me il 2011!




Giovanni Rizzo
Giovanni Rizzo

 

PIW: Quale torneo preferiresti vincere a parità di premio? Una picca EPT, un braccialetto WSOP o un titolo WPT?


GIOVANNI:Il braccialetto WSOP, senza dubbio. Sentire l’inno di Mameli risuonare nella Amazon Room del Rio mentre vieni “incoronato” campione del mondo deve essere una sensazione incredibile, mi dà la pelle d’oca solo a pensarci!



PIW: Quali giocatori italiani stimi di più e qual’è il tuo giocatore simbolo nel mondo del poker?


GIOVANNI: Su tutti Armandino Graziano e il mio compagno di squadra Giovanni Safina, amici prima che colleghi, persone che stimo profondamente. Quest’estate vegasiana poi ha rafforzato molto il legame dei “tre moschettieri”! E poi “La Tana Del Grinder”, il gruppo di amici pokeristi di Parma con cui sono cresciuto umanamente e pokeristicamente, e a cui devo molto… Giocatore simbolo saro’ scontato ma devo dire Phil Ivey, un’icona magnetica al tavolo oltre che giocatore mostruosamente completo. Uno che vince il braccialetto di 2-7NL senza averci prima mai praticamente giocato deve essere un marziano…

 

 

 

PIW: Sei favorevole all’introduzione del cash game online anche nelle room.it? Cosa ne pensi, quando arriverà? Giochi o giocherai cash game?


GIOVANNI: Si, sicuramnte si, rendera’ le .it più complete e competitive e le porterà in tutto e per tutto a livello delle .com. Certo bisognera’ stare attenti a fissare regole precise e di protezione, perché se è vero che il cash game è più skillato rispetto agli MTT, è vero anche che una sessione da tiltato può fare grossi danni.
Credo che le cose saranno pronte per i primi mesi del 2011, e già è una modalità che pratico live, soprattutto a Vegas con buoni risultati. L’8-16 mixed games del Venetian è quello che mi dà il pane nelle mie estati vegasiane trascorse in balia della varianza degli MTT



PIW: Quante ore dedichi al poker ogni giorno? Hai altri hobby?


GIOVANNI: Direi una trentina di ore alla settimana, con un paio di giorni di stacco e grind intensivo la domenica. Amo molto viaggiare e condivido con la mia ragazza Sally le passioni per il cinema, la musica  e la buona cucina.


Il gruppo de
Il gruppo de “La tana dei grinder” con un ospite d’eccezione

 

PIW: Fra 10 anni ti vedi ancora poker player?


GIOVANNI: Bella domanda. Ad oggi credo di si, amo profondamente questo gioco. Non so se passerò la vita a fare il grinder “puro”, ma insieme a PartyPoker spero di costruirmi una carriera nel mondo del poker a 360 gradi, affiancando alla carriera di giocatore, che resta sempre il mio lavoro e ciò che più mi stimola e mi soddisfa, altri ruoli come il bloggher, il coach (che gia’ faccio con lezionidipoker grazie all’amico Marco Fantini), il commentatore, l’organizzatore e quant’altro…



PIW: Grazie della chiaccherata Giovanni, un saluto e un “Good Luck” per i tuoi prossimi impegni.


GIOVANNI: Grazie mille a voi, see you at the tables!


 

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Scritto da PIW Staff

 

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