I giocatori italiani, sebbene si annotino tra le proprie fila alcuni dei più forti giocatori di poker internazionali, sono da sempre etichettati come giocatori scarsi, poco stimati dagli altri. Ma i risultati sono in controtendenza.
Sono ormai oltre due anni che il poker in Italia è stato riconosciuto gioco di abilità dalle stesse amministrazioni di controllo dei giochi, con in testa la AAMS. Era quindi fisiologico aspettarsi una crescita del movimento, dopo i primi tempi in cui il poker era praticato solo da piccole comunità con buoni risultati ottenuti da pochi, ma fortissimi, giocatori.
Parliamo dei Luca Pagano, Max Pescatori, Dario Minieri e Dario Alioto o chi per loro. Giocatori che han saputo far valere il proprio valore all’estero con vittorie multiple in ambito tanto Europeo quanto intercontinentale.
Luca Pagano
Luca Pagano è il recordman di ITM dell’European Poker Tour PokerStars, il principale circuito europeo. Max Pescatori e Dario Minieri sono stati i primi trionfatori alle WSOP di Las Vegas (oriundi esclusi). Addirittura doppia affermazione per il Pirata. Dario Alioto ha trionfato alle WSOPE di Londra ed attualmente concorre per una triplice classifica di miglior giocatore della settima stagione EPT (Omaha, Mixed e classifica totale).
Malgrado questi nostri rappresentanti, apprezzati ovunque in qualità di grandi giocatori, il poker italiano non è ben valutato all’estero. Siamo per lo più etichettati quali “donk” sopratutto nel poker online, dove siamo presi di mira dai giocatori di altre nazionalità. A volte a giusta ragione, ma spesso senza una reale motivazione. Sopratutto ora che il nostro poker è cresciuto, sempre migliori giocatori si affacciano nei circuiti internazionali, live ed online, e i primi grandi successi si cominciano a registrare.
Ed il recente successo del misterioso GIAMPP al Main Event delle FTOPS, appuntamento di gran rilievo del poker online internazionale, ne è l’ennesima dimostrazione.
Si è giunti alla 19esima edizione delle FTOPS, e non sono molte le nazioni che possono vantare di avere vinto un Main Event. Questo è stato addirittura il torneo, di tale levatura, con il field più grande mai giocato, con 14.479 ingressi. E vedere un italiano primeggiare ci ha riempiti d’orgoglio.
Alessio Isaia al final table del WPT
Ma GIAMPP non è stato solo. Durante tutte le Series di Full Tilt Poker, gli italiani si sono distinti per i loro ottimi risultati. Allo stesso Main Event fabryy85 ha chiuso al 15th posto. Alessio Isaia ha terminato runner-up all’evento heads-up high roller, dividendo in pratica il premio con il pro statunitense Scott Clements. Final tables vari sono arrivati da Bruno Stefanelli, Flavio Ferrari Zumbini, Bovediroma, Marco ‘Magicbox’ Bognanni, Gabriele Lepore, evermars e ricardino10.
Gli italiani si sono fatti onore, e anche più, invertendo un trend che non li aveva mai visti vincenti alle FTOPS prima del successo di Tommaso ‘Toms2up’ Briotti del 2009, sguito poi da quelli di Marco Ruggeri e Alessandro Speranza dell’anno scorso. Ed ai quali va aggiunta la recente vittoria di Stefano ‘frra87’ Ferrara al Main Event delle ultime miniFTOPS, dello scorso dicembre. Insomma ormai gli italiani sanno di poter dire la loro anche nel poker online, e le FTOPS ne sono una tangibile dimostrazione.
Ma anche nel poker live stiamo acquisendo una nostra identità vincente. Alessio Isaia s’è inalzato a portabandiera del gioco italiano grazie sopratutto alla vittoria al WPT Venezia, nel quale ha avuto la meglio di fior di giocatori, primo fra tutti lo scozzese David Vamplew.
Tommaso ‘Toms2up’ Briotti
Anche il recente IPT Malta, torneo che, pur essendo del circuito italiano, ha avuto una buona percentuale di partecipazione straniera, giocandosi al casinò Portomaso di Malta, quindi, effettivamente, in terra straniera. Ed anche in questa occasione gli italiani hanno dimostrato che per gli stranieri non è più come negli anni passati, quando accorrevano in massa per primeggiare su un field di giocatori giudicati più deboli della media.
Ancora Isaia, stavolta limitato al secondo posto da uno strepitoso Giacomo Loccarini, sugli scudi. Ed insieme a loro i finalisti D’Arrigo, Virdis e Speranza, che hanno relegato alla sola 6th posizione per il primo player non italiano in classifica.
Non dimentichiamo poi le imprese del 2010 dei players italiani, Filippo Candio e Fabrizio Baldassari su tutti. A questo punto possiamo affermarlo con convinzione: il poker italiano è migliorato. Ed anche se non ancora ai vertici del mondo, sappiamo di poter fare ottima figura in qualsiasi tipo di torneo. Ed il 2011 confermerà, come già sta facendo, questa inversione di tendenza.
Roberto ‘Ronnie Rosenthal’ Sorrentino
ronnie@pokeritaliaweb.org