Un viaggio attraverso le teorie più diffuse circa le origini del poker. Fra di esse anche una delle nuove teorie che porterebbe in Italia l’origine del gioco vedendo il poker come un derivato dello Zarro. Vediamo insieme le teorie!
Un viaggio attraverso le teorie più diffuse circa le origini del poker. Fra di esse anche una delle nuove teorie che porterebbe in Italia l’origine del gioco vedendo il poker come un derivato dello Zarro. Vediamo insieme le teorie!
Cercare di risalire alle origini del poker è un viaggio molto affascinante che affonda fino a civiltà antiche del passato. Fascino, ma anche vaghezza, perché purtroppo un’informazione certa non c’è e chiunque si affacci a questo ambito di ricerca si troverà di fronte un largo ventaglio di diverse teorie in proposito.
Secondo alcuni il padre naturale del Poker è lo Zarro, un gioco di carte dell’epoca rinascimentale, proibito da Francesco Sforza, duca di Milano, con un editto del 1531: preoccupato del dilagare del gioco d’azzardo con le carte, il duca ordinava la chiusura di tutte le “baraterie”, ossia dei locali, pubblici o privati, dove si adunassero persone a giocare “giochi di zarro et altri proibiti”. Probabilmente la proibizione contribuì (come sempre accade) alla diffusione del Zarro, che nel XVI secolo conosce una diffusione straordinaria in Italia, ma anche in Francia.
Rabelais lo cita nel famoso elenco dei giochi di Gargantua, la regina Caterina de’ Medici ne fa il suo passatempo preferito alla corte di Parigi: lo Zarro è giocato un po’ dovunque, dai popolani delle città fino al Papa e ai Cardinali di Roma. Mercenari e persone del bel mondo lo avrebbero diffuso in tutta Europa, fino a farlo arrivare in America verso la fine del ‘700, dove avrebbe cambiato nome e regole, diventando la forma primigenia del Poker.
Secondo un’autorevole scuola di pensiero, nel XVIII secolo i francesi avrebbero tratto ispirazione dallo Zarro per ideare un gioco di scommessa chiamato Poque che ebbe vasta diffusione in seguito nei saloon e sui battelli dell’Ohio e del Mississippi. Il Poque si giocava soltanto con 20 carte di un mazzo francese: Dieci, Jack, Donne, Re, Assi. Il termine “poque” è una contrazione di un vocabolo francese, “pocher”, che significa “ingannare l’avversario”, ossia bluffare. Con l’acquisto della Louisiana francese da parte del Presidente americano Thomas Jefferson agli inizi dell’800, gli Stati Uniti ottennero non solo gli immensi territori dell’Ovest, ma anche il gioco, molto diffuso in tutti gli strati sociali. Di qui la trasformazione del nome da Pocher a Poker. Ben presto il Poker divenne il gioco più famoso e conosciuto del West americano, soppiantando la voga di altri giochi di scommessa molto popolari, fra cui il Faraone.