La Tigre ha ruggito ancora e nella sua Tana si parlerà di un successo. Ma quali sono i tanti motivi che hanno decretato questo ottimo risultato? Proviamo a capire insieme i segreti di questo bellissimo torneo di poker live targato Italia!
Un torneo come questo non l’avevo mai bloggato. Ce lo siamo detti spesso e sempre con un sorriso compiaciuto stampato ben in evidenza sul viso. Proprio quel Tana delle Tigri di cui finora avevo sempre e solamente sentito parlare si è rivelato una vera e propria sorpresa, sotto molti punti di vista.
Il salone del BobyCenter di Brno in occasione del Tana
In primis la location. Azzeccatissima. Avrebbe potuto grandinare ogni giorno, avrebbero pure potuto sospendere il torneo, non ci saremmo annoiati affatto. Casinò, Go-Kart, bowling, bar, discoteca e Night Club (chi non ha peccato scagli la prima pietra): impossibile non trovare qualcosa adatto alle proprie esigenze. Un particolare di tutta importanza che denota un’attenzione al dettaglio da parte degli organizzatori che pensano ai giocatori almeno quanto pensano a se stessi. Non è una scelta semplice infatti trovare il giusto equilibrio nella presenza di svaghi extra poker e sbagliare questa valutazione significa in qualche modo distogliere l’attenzione della clientela dagli eventi pokeristici organizzati creando dispersione che senza dubbi possiamo definire economica. Sotto questo punto di vista il Tana delle Tigri non ha avuto timore di rischiare pur di offrire un prodotto competitivo sotto tutti i punti di vista.
Domenico ‘Ykin83TheKing’ De Dato durante il Tana
Un altro aspetto fondamentale del successo riscosso dal Tana delle Tigri risiede nella sostanziale serenità che si è respirata in sala durante tutta la durata del torneo. Accanto a lunghe ore passate attorno a tavoli ai quali siedono visi tesi e rigorosamente alterati da ogni colpo andato per il verso sbagliato fa piacere ogni tanto capitare in un’oasi più tranquilla e serena grazie ad un Buy-in più contenuto e modesto. Una nota che sicuramente va a favore dell’organizzazione che anno dopo anno ha deciso di abbracciare lo stesso target ma che, si noti attentamente, non va assolutamente a sfavore o a demerito di tutti quei tornei che, collateralmente a questo, offrono possibilità di investimento ben maggiori. Il mondo è bello perché vario: non diceva così quell’antico detto?
Foto delle premiazioni, qui con Marco Apicella
Accanto ai tanti pregi vanno sicuramente individuati anche alcuni difetti. Pochi a dire il vero, ma importanti e assolutamente evitabili. Mi riferisco in particolare al Final Table che, in più momenti, è sembrato più una sagra di paese che non un tavolo al quale ci si giocassero cifre importanti. Vorrei ricordare che il primo premio pari a circa 22 mila Euro, pur apparendo molto modesto agli occhi degli abitué dei circuiti live, è comunque meritevole di attenzione e, soprattutto, di rispetto. Certamente il clima che si è creato attorno al tavolo finale, con la complicità di giocatori, pubblico e stampa, non ha favorito la concentrazione dei giocatori impegnati in gara. Una gestione più attenta della disciplina al tavolo e attorno ad esso sarebbe cosa gradita e indispensabile.
Puya, il primo classificato al Tana delle Tigri di Brno!
Anche per quanto riguarda il numero di iscritti, il parametro più importante per giudicare la riuscita di un torneo, il successo viene confermato. Non era semplice traghettare i giocatori in una location come Brno che, fino a questo momento, raramente o addirittura mai era stata sede di un torneo italiano. Una scelta ambiziosa e coraggiosa che ha ripagato in pieno gli organizzatori che, ancora una volta, possono ripensare al loro torneo come ad un successo. Insomma, la tigre tornerà ancora a ruggire e noi di PIW speriamo di costituire, ancora una volta, la scelta principale degli organizzatori come organo di stampa e cronaca live dell’evento, per vivere insieme a voi questo bellissimo evento all’insegna del Texas Hold’Em!
scritto da Luca ‘ilFilosofo‘ Barbi