Dai giorni di test all’ingresso a pieno regime il Poker Cash non ha mai smesso di far registrare giornate da record. Un vero successo annunciato da più parti già da mesi. Gli unici a perdere sono i giocatori, ancora non all’altezza.
Dai giorni di test all’ingresso a pieno regime il Poker Cash non ha mai smesso di far registrare giornate da record. Un vero successo annunciato da più parti già da mesi. Gli unici a perdere sono i giocatori, ancora non all’altezza.
Dai giorni di test all’ingresso a pieno regime il Poker Cash non ha mai smesso di far registrare giornate da record. Un vero successo annunciato da più parti già da mesi. Gli unici a perdere sono i giocatori, ancora non all’altezza.
Che il Poker Cash sarebbe stato un successo non era difficile da prevedere, la novità è sempre cara per sconfiggere la noia data dalle cose ormai conosciute e magari abusate senza ottenere nessun profitto. È così dunque che molti di quelli che avevano riposto il poker in uno scatolone impolverato agli angoli delle proprie passioni hanno preso la palla al balzo per tenere occupata qualche ora della giornata andando a riempire i tavoli Cash delle Poker Room a qualsiasi ora del giorno o della notte con un ricambio degno dei tempi migliori.
Ma se da un punto di vista organizzativo tutto sta andando a gonfie vele, ciò che più incuriosisce è il livello medio dei personaggi che possiamo trovare ai tavoli. Una vera e propria rassegna di “casi umani pokeristici” che mettono a dura prova la logica e l’intelletto che tentano di ricostruirne il ragionamento. Di questo sono molto felice in quanto giocatore, ma quando chiudo i tavoli della room non posso esimermi dal riflettere sulla situazione.
Push or fold? No, ora si gioca a poker!
Sì, perché in fondo trovo sufficientemente ironico il fatto che dopo anni di poker legale, in Italia l’alfabetizzazione in materia di Poker Cash sia pressoché nulla. Trovo ai tavoli anche grinder di Sit, che senza avere la benché minima idea di quello che stanno facendo si affacciano alla nuova specialità sbagliando grossolanamente le size, i range e tutto quanto possano aver mutuato dai Sit’n’go. E allora mi dico “ecco qual era il problema, avere una fiumara di gente che pensa (erroneamente) di saper giocare a poker“; lo pensa perché ha imparato a giocare i tornei, perché ha vinto qualcosa con i sit, o per i più svariati motivi. Lo presuppone anche perché al momento della sua introduzione nel mercato italiano il poker è stato decurtato della sua parte più autentica e più viva, quella che se vogliamo è anche la più tragica e affascinante proprio perché è summa di tutta la bellezza stilistica di questo gioco, perché è arte fina difficile da apprendere se non si porta in dote quella sensibilità che ci dà l’intuizione corretta al momento opportuno.
In molti segnalano guadagni orari mai visti prima!
Ben venga dunque il Poker Cash e il suo tanto decantato successo se sarà in grado di creare una nuova generazione di giocatori che, più completi sotto il punto di vista tecnico, saranno anche in grado di riabilitare l’immagine del field italiano agli occhi del resto del mondo. Per il momento la strada è ancora lunga e piena di insidie, ma chissà cosa accadrà tra un anno, quando anche il Cash avrà i suoi regular e le sue sfide e in molti avranno imparato a giocarlo in modo profittevole. Attenderemo, come spesso siamo costretti a fare.
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scritto da Luca ‘ilFilosofo‘ Barbi