Le tasse sul Poker Live, uno dei fardelli che ha colpito i giocatori italiani durante l’estate: cerchiamo di capire come mai le richieste siano quantomeno inique se rapportate al tipo di attività e ai guadagni reali dei giocatori italiani.
Se ce l’avessero chiesto qualche tempo fa avremmo tutti fatto un sorriso, voltato le spalle, e ci saremmo incamminati verso la strada che porta al prossimo torneo di Poker Live in giro per il mondo. Ora, almeno per un attimo, ci dobbiamo fermare per riflettere un momento. Tasse o non tasse, questo è il dilemma. Il dilemma di una classe che da una parte lo stato vorrebbe chiamare “di lavoratori” e che dall’altra bolla costantemente come giocatori d’azzardo.
Tasse sul live: il calcolo pare profondamente iniquo
Fatto sta che
le vincite all’estero sembra proprio che debbano essere tassate, e la cosa che più fa sorridere — e ovviamente parliamo di un sorriso amaro — è che
lo strumento utilizzato per registrare ed annotare i profitti è proprio quell’
Hendon Mob (HM) di cui
tante volte abbiamo parlato. Si è sempre detto, infatti, di come non sia sufficiente il profilo HM di un giocatore per stabilire il successo o l’insuccesso della sua carriera pokeristica visto che in quel contesto
vengono contabilizzate solamente le vincite e non tutti i buy-in pagati in carriera. Abbiamo sempre aggiunto che per il live andrebbero contate anche le spese extra, come hotel e pasti, per renderci conto di quanto realmente finisca nelle tasche dei giocatori.
Sono in molti ormai ad aver ricevuto comunicazioni dall GdF
Poi arriva la Guardia di Finanza, che evidentemente di poker ha letto poco o niente, e con buona pace di chi, da tempo, avrebbe voluto vedere un profilo più veritiero per quanto riguarda il live, ha deciso che anche così può bastare. Tassazione delle sole vincite, nessuna detraibilità sulle spese, questo è il significato dell’operazione sul, o contro, il Poker Live. Un netto controsenso, che va di fatto a creare una situazione inedita inerente ad una classe sociale/economica che deve pagare le tasse inerenti ai profitti lordi, ovvero non sul guadagno nudo e crudo della propria attività.
Vogliono costringere i giocatori italiani ad un live.it?
Non sono dunque equiparati nemmeno ai lavoratori, poiché questi pagano le tasse sui guadagni. Una situazione che ha del paradossale e che speriamo possa giungere ad un epilogo equo. Giusto sarebbe il pagamento delle tasse, ma solo se alla categoria fossero corrisposti i benefit che deriverebbero dall’essere considerati come, ad esempio, liberi professionisti.
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scritto da Luca ‘ilFilosofo‘ Barbi