Il sondaggio: hai mai pensato di smettere con il poker?

Un nuovo sondaggio creato da PIW per sondare il clima fra i pokeristi italiani: avete mai pensato di chiudere con il poker? Una questione spinosa, dispersa fra tilt e risentimenti che possono condurci verso una decisione sbagliata.

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Un nuovo sondaggio creato da PIW per sondare il clima fra i pokeristi italiani: avete mai pensato di chiudere con il poker? Una questione spinosa, dispersa fra tilt e risentimenti che possono condurci verso una decisione sbagliata.

 

 

Avete mai pensato di smettere di giocare? Proprio così, perché spesso nei nostri articoli trattiamo dei successi, degli approfondimenti teorici e delle possibilità che il poker ci offre, ma come si mettono le cose quando la fortuna ci volta le spalle o quando ci confrontiamo con un field troppo forte e risultiamo perdenti?

 

Chi è senza peccato scagli la prima pietra e sono sicuro che in molti avranno commesso qualche errore nella gestione del bankroll che lo hanno portato ad andare a letto la sera con uno stato d’animo tutt’altro che di felicità.

 
Errori che ci possono stare, che fanno parte di questo percorso di crescita incessante che è il poker. Niente paura quindi, alla fine ci sono passati tutti a parte qualche eccezione che conferma la regola, il problema semmai è quello di rialzarsi più forti di prima, e quello non l’hanno fatto in molti.
 
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Altri invece smettono non tanto per le sconfitte, quanto più per la socialità persa, per le serate nelle quali non hanno conosciuto altro che altri pokeristi ai tavoli. Effettivamente è uno degli aspetti negativi del poker e in special modo di quello online. Ore ed ore seduti in solitaria davanti ad un PC e proprio durante le ore che gli altri amici trascorrono in giro per locali a divertirsi.
 
Il poker può diventare poi uno stile di vita, persino una ragione di vita, ma è pur sempre un gioco e come tale può anche stancare: nulla di male, ci mancherebbe, a un certo punto quel fremito lungo la schiena durante un all-in ti abbandona e l’incanto lascia il posto alla noia. Si cambia, niente di più semplice, è la vita.
 
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Una pausa può far rasserenare il cielo del vostro futuro
 
Però ci sono anche gli irriducibili, quelli che magari passano un periodo in cui giocano meno e quello subito dopo durante il quale non vedono il sole per un mese perché devono grindare, massare e spaccare, quelli che al telegiornale vorrebbero spacciarci per malati, o molto più semplicemente quelli che alla fine del mese volenti o nolenti la pagnotta se la devono guadagnare con il poker e a quei tavoli ci devono stare più o meno come un operaio deve stare a fare gli straordinari nei periodi di piena. Ragazzi che certo, guadagnano qualche migliaio di euro al mese, ma che sul tavolo di lavoro ci stanno anche 12 ore al giorno.
 
Loro forse si stancheranno, ma forse la colpa sarà più dello stato, che continuamente li bistratta, piuttosto che di questo gioco che continuiamo a chiamare Poker.
 
:joka:
 
scritto da Luca ‘ilFilosofo‘ Barbi
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