EPT di Barcellona prima, IPT di Nova Gorica poi. Il field italiano di poker live è in salute oppure no? L’impressione è quella di una classe di giocatori capace di distinguersi grazie ad acuti solitari, ma non in modo armonico e continuativo.
Grande festa per la Germania in terra spagnola e i festeggiamenti continueranno probabilmente a casa di Schleich che, oltre alla picca, porterà sull’aereo l’assegno, o comunque la consapevolezza, di aver destinato verso il proprio conto bancario anche il primo premio pari a 850 mila euro. Altra storia invece per il field italiano di poker che può tutt’al più festeggiare la riconferma di Visdiabuli che, se ancora ce ne fosse bisogno, ci ha ricordato che il Big Game non l’ha distrutto per caso.
La picca dell’EPT di Barcellona
Ma i festeggiamenti di Martinez sono un fatto solitario, un gol frutto del fantasista senza l’appoggio della squadra; escludendo il buon diavolo, il resto della spedizione azzurra di poker live è stata tutto sommato latitante durante tutto il torneo. Poche le giocate da ricordare così come pochi sono stati gli acuti nelle varie prestazioni. Serviva giusto Adinolfi per regalare qualche emozione, ma purtroppo proprio i motivi che l’hanno portato a salire fino al terzo posto del chipcount ne hanno poi determinato il crollo.
L’Italia, o comunque il livello medio del suo field, non sembra ancora all’altezza di un torneo duro come l’European Poker Tour e, se è vero che sono i risultati a determinare chi è capace e chi non lo è, pare abbastanza chiaro che molti dei nostri supposti campioni possano dirsi tali, in un mero esercizio di auto proclamazione, solamente nelle riserve protette del territorio italiano. Anche l’IPT di Nova Gorica è stato sufficientemente chiaro da questo punto di vista, e nessuno si è meravigliato di trovare Oleksii Kovalchuk in Heads Up contro Moschitta.
Oleksii Kovalchuk, vincitore a Nova Gorica
Il poker dunque sembra avere anche qualche principio meritocratico, che seppur diluito quasi omeopaticamente, sembra venire alla luce qualora il nostro field medio venga messo a confronto con il livello “reale” del poker che conta; e tutto sommato credo proprio sia un bene.
Un’ultima precisazione: la valutazione è fatta pensando al livello medio (lo ripeto a scanso di polemiche e celodurismi) e certo le eccezioni (nelle quali tutti i campioni auto referenziati si sentiranno coinvolti) non mancano!
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scritto da Luca ‘ilFilosofo‘ Barbi
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