Dopo che nei primi due appuntamenti abbiamo parlato di successi italiani e internazionali, è venuto il momento di chiudere il cerchio con le perplessità che l’anno in corso ci ha lasciato. Poker live e tasse, circoli, blocco americano. Cosa porterà il 2012?
Nell’ultomo atto del mio report sul 2011 che sta per finire mi voglio occupare, come da titolo, delle incertezze che quest’anno ci lascia. Sono stati infatti parecchi i problemi che hanno afflitto il poker e non sempre le soluzioni hanno seguito con un filo diretto i campanelli d’allarme che hanno suonato alle nostre orecchie.
Il poker live e tutte le questioni che ruotano attorno alla riapertura dei circoli sono sicuramente al primo posto nello speciale podio delle “perplessità”. Se è vero che ormai il più del lavoro dovrebbe essere stato fatto, è comunque aòtrettanto vero che lo stato e AAMS sembrano volerci andare con i piedi di piombo. Le licenze sono ferme da mesi in attesa di un’asta ma soprattutto i gestori stessi brancolano nel buio non riuscendo a sapere con certezza le condizioni di questo ipotetico futuro poker live. Il 2012, speriamo, accenderà una luce per mettere chiarezza.
Altra questione controversa e ancora inerente al poker live al secondo posto. Questa volta però parliamo dei grandi tornei e di tasse, con il noto problema che ha minato la salute psico-economica di molti giocatori. Anche per questo problema speriamo che il nuovo anno possa mettere pace e serenità, ma sembra un compito davvero arduo vista la confusione che ancora serpeggia sull’argomento. Certo è che giungere a una soluzione più equa risulta indispensabile, visto che al momento l’unico vincitore azzurro alla fine di un torneo all’estero pare essere lo stato italiano.
La medaglia di bronzo nella gara olimpionica dei dubbi va al poker americano. È davvero possibile continuare per tutto il 2012 senza la linfa vitale degli Stati Uniti? Il flusso economico generato dal mercato a stelle e strisce rappresentava larga parte degli introiti totali delle poker room che ancora operavano in USA e, secondo molti analisti di settore, non rivedremo il poker online al massimo delle sue potenzialità finché non riavremo con noi gli amici americani. 2012, ci pensi tu?