Poker online: Italia, Francia e Spagna… problemi comuni con un’unica soluzione?

Gli ultimi dati del poker online francese confermano un crollo della raccolta di circa l'11%, un buco da circa 70 milioni di euro. Sulla stessa linea i dati italiani mentre la Spagna si è ritrovata, fin da subito, con un bacino di utenza molto fiacco.

Numeri comuni per un mercato che si conferma, purtroppo, in grande crisi. Ad influenzare un settore particolarmente complesso come quello del poker online anche la forte crisi economica che ha investito l'Europa e che sta facendo sentire i suoi effetti maggiori proprio in nazioni come la Spagna e l'Italia, entrambi alle prese con una disoccupazione giovanile sempre più pesante e con un sistema economico sull'orlo della bancarotta.

Il problema maggiore arriva però dalla grande frammentazione dell'utenza derivata dalla nascita dei mercati nazionali. Il poker online ha innalzato troppe barriere ed i mini mercati si sono dimostrati col tempo, nel caso di Italia e Francia, poco produttivi. Il poker è stata una moda dirompente in queste due nazioni, e quando è terminato l'effetto novità sono rimasti a giocare soltanto gli appassionati o chi ha deciso di vivere di poker in modo professionale, mentre sono praticamente scomparsi i nuovi giocatori.

La Spagna invece si è ritrovata ad affrontare questo problema fin da subito, le ultime ricerche condotte dal monopolio di stato spagnolo dei giochi infatti, parlano di soltanto 300 mila conti attivi al mese, troppo pochi per attirare le attenzioni del grande pubblico. Situazioni diverse ma che conducono ad un fattore comune, lo scarso traffico sulle poker room nazionali.
La soluzione al problema potrebbe essere la nascita della famosa piattaforma unica, il tanto dediderato poker.eu. Una soluzione che però non è facile da attuare visto le grandi differenze nazionali che si devono affrontare prima di arrivare ad una legislazione comune. Il prossimo passo rimane comunque questo ed è sicuro, che prima o poi, tutti gli stati europei che vorranno ricavare introiti dal poker online dovranno uniformare la loro legislazione e fare in modo che il mercato europeo non sia più diviso.

Se non si seguirà questa strada si richia seriamente di arrivare ad un futuro con una serie di micro mercati nazionali poco redditizi sia per le sale da gioco che per i giocatori che non potranno più usufruire di tutte le promozioni riservate nel corso di questi anni. Una piccola speranza è arrivata qualche giorno fa quando Enrique Alejo, direttore generale dell'ente regolatore spagnolo, ha dichiarato in un'intervista che potrebbe essere oramai vicino l'accordo tra Italia e Spagna per la creazione di una piattaforma unica per il poker online.

L'accordo, che dovrebbe arrivare nei prossimi mesi, potrebbe contare anche sulle adesioni, da dicembre, di Francia e Portogallo. La piattaforma unica potrebbe dare nuovi stimoli e riportare il poker online ai grandi numeri registrati durante il periodo delle poker room internazionali.

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