Tra i pokeristi ci sono tante convinzioni difficili da contrastare. Una di queste, ad esempio, riguarda il tipico profilo di un giocatore magari bravo ma sfortunato. Esiste la sfortuna come predisposizione naturale? Si può uscire da un periodo sfortunato?

Tra i pokeristi ci sono tante convinzioni difficili da contrastare. Una di queste, ad esempio, riguarda il tipico profilo di un giocatore magari bravo ma sfortunato. Esiste la sfortuna come predisposizione naturale? Si può uscire da un periodo sfortunato?

Inutile girarci intorno, uno dei temi più discussi e delicati nel poker è sicuramente il ruolo della fortuna, con le relative digressioni su varianza, breve e lungo periodo, ecc… In questo ambito di discussione, sono radicate alcune delle tipiche convinzioni (errate) di molti giocatori di poker. Ciò è grave, perchè è in ballo la natura stessa del gioco. Oggi ad esempio vorrei sfatare un falso mito troppo diffuso per i miei gusti: il player sfortunato.

Prima di tutto bisogna partire da un concetto ben chiaro: non esistono giocatori, o più in generale persone, nate con una predisposizione naturale verso la “sfiga”. Sicuramente ci possono essere individui che hanno dovuto subire tanti e pesanti episodi sfortunati, ma da un giorno all’altro la benedetta “varianza” potrebbe cominciare a restituire tutto il maltolto. Non si può fare una previsione: un passato poco felice non determina un futoro altrettanto sfigato, ma nemmeno ne promette uno migliore.

Un secondo aspetto della questione è per certi versi ancora più importante, delicato e preoccupante. Tanti giocatori credono che esistano dei periodo più o meno sfortunati… e fin qui non c’è niente di male. Il guaio nasce quando si pensa di essere “intrappolati” in un periodo negativo o positivo e di non poter trovare soluzioni per uscirne. Se abbiamo perso dieci partite o mani consecutive, non possiamo mai sapere quando questa striscia negativa si interromperà.

Insomma, non dobbiamo mai pensare cose del tipo: “Sto attraversando un periodo sfortunato, è inutile giocare questo torneo”. Questi perversi sillogismi non hanno alcun senso! Per fare un paragone, se esce una lunga serie di numeri rossi alla roulette da un momento all’altro potrebbe interrompersi, ma non possiamo stabilire quando. Un periodo sfortunato può essere valutato tale solo a posteriori!

Tutti questi ragionamenti possono essere benissimo sintetizzati da un post del saggio Flavio Ferrari Zumbini, apprezzato giocatore e teorico del poker, che ci regala sempre ottime perle dalle sue pagine dei social: “Al gioco, nessuno è attualmente sfortunato, nessuno può sapere se sarà sfortunato, l’unica frase che ha un senso è “sono stato sfortunato”. Ma allora la Sfortuna vive solo nel passato…E’ una notizia eccellente!

Attenzione, guai a mischiare tutto ciò con il tilt e l’A-Game. Quando subiamo dei brutti colpi, il nostro gioco potrebbe essere condizionato e diventa difficile mettere in pratica il miglior poker possibile. In questo modo si dà una mano alla sfortuna, ma non è certo lei che si ostina a perseguitarci. Discorso simile vale per i giocatori che dopo aver vinto un torneo ne approfittano magari per giocarne altri: non vogliono sfruttare un’ondata di fortuna, possono semplicemente contare su un buono status di forma e sul loro gioco che in quel momento risulta vincente.

Vi aspettiamo ovviamente nel forum per confrontarvi su questo e molti altri temi con tutti i nostri PIWelli della community. Non abbiate paura, esprimete pure i vostri pensieri a riguardo ed esternate i vostri dubbi o le vostre teorie. L’importante è confrontarsi con maturità per crescere insieme!

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