Pokerstars.it “cannibalizza” il mercato del poker online italiano
Il mercato del poker online italiano e' sempre piu' in crisi, in soli dodici mesi dall'avvio del poker cash game la raccolta e' calata circa del 40% e quella inerente le altre specialita' fa segnare una perdita di oltre il 50%. E' ora di costruire un mercato europeo per il poker online?
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Il mercato del poker online italiano e' sempre piu' in crisi, in soli dodici mesi dall'avvio del poker cash game la raccolta e' calata circa del 40% e quella inerente le altre specialita' fa segnare una perdita di oltre il 50%. E' ora di costruire un mercato europeo per il poker online?
I dati diffusi qualche giorno fa inerenti la raccolta del poker online in Italia fanno riflettere. Da una parte si assiste in Italia alla nascita continua di nuove skin (molte volte con nomi “assurdi” o poco “appetibili” gestite in molti casi da persone che non hanno nulla a che vedere con il mondo del gioco e hanno quindi maggiori difficolta' a trovare giocatori) che entrano a far parte di poker network, che ormai sembrano sempre di piu' degli agglomerati di “nomi” e loghi, dove le maggiori differenze tra le varie sale si riscontrano esclusivamente sullarakeback che viene concessa al giocatore, che va ad erodere in maniera consistente il guadagno della sala, e che in qualche modo poi ne decreta la loro fine nel brevissimo periodo.
Dall'altra si assiste alla “cannibalizzazione” di un singolo operatore (Pokerstars.it) che mese dopo mese riesce ad erodere quote di mercato sempre piu' significative alle poker room concorrenti e che riesce a mantenere stabile (se non ad incrementare) la propria raccolta anche nei mesi estivi, mentre tutte (o quasi) le altre sale perdono decisamente sia in termini di raccolta che inesorabilmente anche percentuali di quote di mercato.
Ma perche' Pokerstars mese dopo mese aumenta e le altre sale diminuiscono?
Mi verrebbe da rispondere perche' “Pokerstars e' Pokerstars” ovvero la sala della grande picca ha investito in Italia in questi quattro anni una grande quantita' di denaro sotto forma di pubblicita' e comunicazione, nel poker live, in televisione, sui principali portali e l'esperienza maturata dalla sala.com ha sicuramente influito con l'ottimo software alla crescita della room anche in italia. Per quel che concerne i tornei sono mesi che Pokerstars detiene ormai il 40% del mercato, e nel poker cash game la percentuale ha raggiunto la quota del 30%, numeri che sicuramente stanno dando ragione ai responsabili che lavorano per il consolidamento del “brand” nella penisola.
Mettendo da parte il buon lavoro svolto da Pokerstars in italia vorrei pero' segnalare che il successo di Ps.it e' anche merito del “demerito” delle sale concorrenti, che sembrano in qualche modo “aver tirato i remi in barca” sopratutto nel “segmento” poker a torneo, sit-go ed heads up. In queste specialita' sembra veramente di assistere ad un “disinteresse” totale da parte del 90% delle skin e dei poker newtork presenti in Italia, che pensano sempre di piu' a promuovere iniziative legate al poker cash game (che in realta' e molto meno produttivo in termini di guadagno per le sale) che cercare di invogliare il giocatore a giocare nelle altre specialita' (cosa per me molto sbagliata dopo 4 anni di poker a tornei in Italia e una percentuale di guadagno per le singole poker room assolutamente maggiore rispetto al poker cash game.)
In appena 12 mesi il poker cash e' passato dai 960 milioni raccolti a Settembre 2011 agli attuali 525 milioni, i tornei sono “crollati” ad una raccolta pari a 86 milioni di euro, numeri che mettono i “brividi” ma che sembrano passare inosservati alla maggior parte degli analisti italiani che invece continuano a decantare il successo del poker online made in Italy e che spingono l'opinione pubblica a credere che questo gioco sia veramente in forte espansione anche nel 2012, ma ahime noi addetti ai lavori sappiamo bene che cosi' non e', e che che vanno trovate soluzioni al piu' presto per non rischiare fra qualche anno di fare la fine del “glorioso” comparto ippico, che nel giro di pochi anni e' passato dalle “stelle” alle “stalle”.
Personalmente penso e l'ho scritto piu' volte nei miei editoriali qui su Piw, che una delle possibili soluzioni sia la nascita di un mercato del poker online comune europeo, che regolamentato permetta sia ai singoli stati di ricavare degli utili dai giocatori, sia al giocatore di poter giocare contro avversari europei e sopratutto di poter scegliere e decidere liberamente su quale sala giocare. Ma questo permetterebbe anche alle varie poker room online di poter spingere un solo marchio, di realizzare tornei piu' grandi, di avere piu' giocatori collegati e quindi potrebbe essere un vantaggio per tutti.
Ma la via per veder realizzate la nuove sale da poker.eu e' ancora lunga, ma sembra ormai che la strada dei mercati “regolamentati” sia sempre piu' ardua, perche' con il passare degli anni vengono “al pettine” tutte le problematiche inerenti i “piccoli mercati” (mancanza di ricambio giocatori, saturazione del mercato ecc…) che spingeranno per forza questi mercati ad aprirsi se non si vuole rischiare fra qualche anno di trovarsi con una sola sala da poker online per il mercato italiano.