Ogni giorno si allunga la lista dei giocatori, addetti ai lavori, societa’ di gioco che per mille motivi abbandonano l’Italia per trasferirsi a Malta per lavorare, per giocare, per fare affari. Mi sono quindi chiesto “che senso ha ormai il poker.it, se i giocatori espatriano per giocare nelle sale.com”?
Ogni giorno si allunga la lista dei giocatori, addetti ai lavori, societa’ di gioco che per mille motivi abbandonano l’Italia per trasferirsi a Malta per lavorare, per giocare, per fare affari. Mi sono quindi chiesto “che senso ha ormai il poker.it, se i giocatori espatriano per giocare nelle sale.com”?
Malta e’ una piccola nazione composta da tre isole principali e ha come capitale La Valletta, le lingue ufficiali sono il Maltese (un mix tra inglese, italiano e arabo) e l’inglese, ma il 90% dei Maltesi parla o comprende anche l’Italiano. Malta conta una popolazione di circa 400 mila abitanti e ha una tassazione super favorevole per gli stranieri e le societa’ che decidono di trasferirsi per lavorare o per viverci e sicuramente questa “bassa” tassazione ha attratto molte societa’ di gioco online e tantissimi giocatori di poker europei ed italiani.
Si e’ perso il conto dei giocatori di poker online Italiani che negli ultimi mesi si sono trasferiti a vivere a Malta, o nel Regno Unito o in altre nazioni per “scappare” dal recinto delle sale.it e poter cosi’ giocare a poker online anche nelle sale.com. A questo punto mi chiedo “se tantissimi giocatori scappano a Malta o in altre nazioni per poter giocare anche nelle sale.com, perche’ in Italia i nostri legislatori continuano ostinatamente a non capire che il poker.it non puo’ piu’ reggere in un mercato internazionale?”
Il poker online italiano e’ partito nel mese di settembre del 2009 senza il poker cash che e’ stato introdotto successivamente a luglio 2011 con un successo iniziale strepitoso durato un paio di anni, fino a quando i problemi di un mercato cosi’ piccolo sono venuti a galla. Il problema piu’ grave che deve affrontare ora il poker.it e’ la mancanza di liquidita’ dovuta principalmente al mancato ricambio dei giocatori che giorno dopo giorno si sono “prosciugati” o hanno deciso di abbandonare il poker.it, oltre al “peso” troppo grande di un singolo operatore che mese dopo mese si sta’ mangiando sia il mercato dei tornei che quello del poker cash game, senza che le altre poker room riescano ad ostacolarne la crescita.
A questo punto mi chiedo ” e’ meglio aspettare che i giocatori italiani lascino l’Italia per giocare a poker, o aprire finalmente il mercato da prima alle altre nazioni regolamentate e successivamente a tutta Europa?
Se il mercato del poker online italiano perde mese dopo mese quote di mercato e raccolta rispetto ai mesi precedenti e’ ovvio che l’interesse anche per le societa’ di investire diventa sempre minore e gli investimenti che erano stati programmati sul poker online vengono spostati su altri prodotti, casinò online, scommesse online e bingo online dove non e’ presente un operatore che domina il mercato con una quota superiore al 50% e dove e’ piu’ facile quindi produrre utili.
Il 2015 rimane secondo me un anno cruciale per il poker italiano, o si apre il mercato o si rischia di ritrovarci con un mini mercato poco appetibile sia per gli operatori che per i giocatori, ma anche per lo stato che vede decrescere sensibilmente le tasse incassate.