Che il poker online in Italia sia passato di “moda” credo c’e ne siamo ormai resi conto un po tutti, una televisione confinata su Sky, riviste di settore che chiudono, portali a tema in grossa difficolta’ e un mercato che e’ stato monopolizzato da una singola sala, Pokerstars.it.

Che il poker online in Italia sia passato di “moda” credo c’e ne siamo ormai resi conto un po tutti, una televisione confinata su Sky, riviste di settore che chiudono, portali a tema in grossa difficolta’ e un mercato che e’ stato monopolizzato da una singola sala, Pokerstars.it.

 

Il mercato del poker online regolarizzato in Italia e’ partito sei anni fa e da due e’ stata consentita la possibilita’ di giocare anche nella modalita’ poker cash game e gia’ ci troviamo in una situazione di non ritorno. Mese dopo mese la raccolta complessiva e’ passata da un picco massimo di oltre 900 milioni di euro ad una media di poco inferiore ai 400 milioni di euro, con una perdita complessiva di oltre il 50% in soli due anni.

 

Le quote di mercato dei singoli operatori che fino allo scorso anno vedevano un sostanziale scontro tra Pokerstars con il 25%-30% e il Network Peoples’ poker con il 20% -30% nel giro di pochi mesi hanno visto lo sgretolarsi del network People’s con la fuori uscita di molti concessionari e quindi di conseguenza la diminuzione sia della raccolta che della quota mercato che nel mese di febbraio 2014 si attesta al 7% circa, mentre quella di Pokerstars e’ al 55%.

 

Mentre tutti gli operatori Italiani perdono raccolta mese dopo mese, Pokerstars e’ l’unica poker room che e’ riuscita a mantenere una raccolta media mensile stabile di circa 200 milioni di euro e di conseguenza ad aumentare la propria quota di mercato che ha ormai raggiunto il 55% nel poker cash game e il 60% nella variante a tornei e sit-go.

 

Ed il problema che si pone ora e’ sicuramente la quota di mercato troppo elevata che una singolo operatore e’ riuscito ad ottenere e che piano piano sta “strozzando” gli investimenti in questo settore, che stanno diventando sempre meno corposi e che nel 50% dei casi vengono dirottati su altri giochi ( Scommesee Online e Casino’ online) dove non esiste un opearatore con una quota cosi’ predominante del mercato.

 

Pokerstars

Pokerstars

Ma e’ un bene per il giocatore avere una sola sala che detiene oltre il 55% del mercato del poker online Italiano?

 

Io penso che avere un monopolio in qualsiasi settore non sia mai un bene, ne per il consumatore ne per lo sviluppo del mercato del poker in Italia. Per il consumatore ( in questo caso giocatore) la concorrenza reale tra piu’ sale produce promozioni piu’ allettanti, tornei con montepremi maggiore ecc….che con una concorrenza minore sicuramente potrebbero diminuire nel corso dei mesi, per la sala leader gli investimenti in un mercato gia’ monopolizzato potrebbero essere “spostati” in mercati emergenti e di conseguenza un taglio di budget importante per il mercato Italiano.

 

Un mercato come quello italiano composto da 5 sale o network maggiori (Pokerstars, PokerClub, I-poker, Actives Games e People’s Poker) non puo’ sopravvivere se un singolo operatore detiene il 55% del mercato e gli altri operatori insieme valgono il 45%, e di conseguenza assisteremo nel corso dei mesi ad importanti cambiamenti, compreso la possibilita’ (non remota) che uno o piu’ di questi poker network possa anche decidere di chiudere in Italia

 

Il successo di Pokerstars.it in Italia e’ sicuramente meritato, ma molto del successo della sala della picca e’ dovuto all’insuccesso delle altre sale, che non sono riuscite a gestire il “boom” del poker online italiano nel modo corretto e che sicuramente hanno aiutato ad accrescere il monopolio di Pokerstars.it.

 

Ora non ci resta che aspettare e capire se nel corso dei prossimi mesi la situazione diventera’ ancora piu’ difficile, con Pokerstars che continuera’ ad erodere quote di mercato alle altre sale, o se assisteremo invece a qualche cambiamento che permetta agli altri network di recuperare una parte di quota di mercato persa negli ultimi anni.

 

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