Poker Editoriale: quanta confusione per il poker live…

Anche in Svizzera non è priva di ostacoli la via verso il poker live fuori dalle case da gioco. La federazione svizzera dei casinò infatti si è espressa contro la possibilità di giocare a poker live fuori dai casinò, mentre in Italia tutto tace… come al solito!.

Anche in Svizzera non è priva di ostacoli la via verso il poker live fuori dalle case da gioco. La federazione svizzera dei casinò infatti si è espressa contro la possibilità di giocare a poker live fuori dai casinò, mentre in Italia tutto tace… come al solito!.

 

Ormai da anni parliamo della situazione dei circoli di poker italiani. Le voci si sono sempre susseguite con continue marce indietro, smentite e problematiche di vario genere. Dai disegni di legge per regolamentare i circoli che sembravano essere già sui tavoli di governo pronti per essere applicati, alla possibilità di aprire al poker le porte del CONI, fino ai proclami positivi di Domenico Tresa (Italian Rounders) prima e di FIGP poi, con anche un progetto nero su bianco, accolto con un pò di scetticismo da operatori e appassionati che ricordano il poco lavoro svolto dalla principale federazione di poker live agli albori del movimento nel lontano 2006. Intanto qualche giorno fa la FIGP scende in piazza con un torneo di poker nel beneventano, portando avanti il discorso del Poker Sportivo 2.0.

La verità è che ad agosto 2014 siamo ancora allo stesso punto, con una situazione di chiaro-scuro dove niente è regolamentato e dove alcuni circoli, con la compiacenza delle rispettive questure, operano tranquillamente, mentre magari a pochi chilometri di distanza fioccano chiusure e denuncie. Insomma, il solito pasticcio all’italiana, ma anche in Svizzera ultimamente le cose non filano liscie visto che la Federazione dei Casino si è messa nettamente contro (come si prevedeva, e come è successo anche in Italia sotto traccia con la lobby dei casino) la legge che, ancora in via di studio e approvazione, permetterebbe l’organizzazione di tornei di Poker live al di fuori dei casinò.

Secondo la Federazione Svizzera dei Casinò infatti questa legge sarebbe un vero e proprio lascia passare per il gioco illegale che non darebbe più la possibilità di garantire protezione sociale e giovanile. La FSC inoltre si è pronunciata anche sul discorso del poker online richiedendo l’abrogazione del divieto del gioco online in vigore per i casinò svizzeri. Secondo la Federazione è meglio che gli svizzeri abbiano la possibilità di giocare sotto il controllo delle autorità locali e che non debbano ricorrere ad offerte straniere regolamentate magari solo in minima parte se non illegali, ma, naturalmente, la premessa necessaria è che i casinò siano appetibili.

Poker LiveTornando al discorso italiano, ormai da anni sosteniamo che una regolamentazione dei circoli di poker live in questo momento difficile per il paese (ma anche nel dettaglio per il mercato del poker nazionale, sempre in attesa di un altra chimera lontana, la liquidità europea con altri paesi dove il gioco online è regolamentato, come Francia e Spagna) sarebbe un toccasana per smuovere una situazione stagnante, oltre a tutelare giocatori e organizzatori, con la non trascurabile possibilità di creare posti di lavoro e pagamento di tasse per aumentare l’entrata dell’erario, due aspetti molto importanti in questo periodo di crisi a tutti i livelli.

Per un periodo sembrava che le aziende con concessione per offrire il gioco online in Italia, avrebbero avuto la possibilità di aprire queste card-room (con la voce di Lottomatica su tutti molto interessata a questa opzione). Ora tutto sembra essersi nuovamente raffreddato, anche perchè nel frattempo il mercato italiano del poker online è crollato e le stesse aziende sembrano molto meno inclini a grandi (ma anche piccoli) investimenti. La situazione è sotto gli occhi di tutti e non si è spostata di un centimetro, con una serie di problematiche avanzate dagli organi preposti a legiferare (come la tanto citata difficoltà di controllo sui circoli una volta regolamentati), problematiche che lasciano il tempo che trovano visto che in Svizzera sembrano essere un problema in secondo piano.

Intanto l’immobilismo italiano sul fronte poker live risalta ancora di più visto che oltre alla Svizzera, altri nostri vicini si stanno muovendo per migliorare il mercato del poker, magari attingendo anche dal mercato italiano. E’ il caso della Repubblica di San Marino, già attiva col poker live ma solo in modalità torneo (con la Giochi del Titano unico operatore autorizzato sul territorio, con partecipazione statale). Con la nuova normativa viene inserita anche la possibilità di offrire partite di poker cash game a San Marino, una lacuna che finora aveva tenuto imbrigliata la stessa card-room di Rovereta che si trovava in difficoltà ad ospitare grandi eventi di poker live proprio per l’ impossibilità di offrire anche il cash game a giocatori e organizzatori, diventando meno appetibile per i grandi circuiti live. Ora il cerchio è chiuso a San Marino, mentre anche in Svizzera, nonostante il prevedibile ostacolo della FSC messo da subito in conto, l’aria sembra andare verso il poker live fuori dai casinò. In Italia tutto sembra invece fermo, o al limite tutto sembra caotico e poco positivo verso una regolamentazione del poker live che raffredda anche i possibili investitori in una situazione come sempre imprevedibile e confusa.

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