L’Italia ha deciso di aggiornarsi, come molte nazioni estere, riconoscendo un nuovo settore sportivo, quello dei Giochi Elettronici Competitivi. I videogiocatori potranno dunque anche aspirare al professionismo… e il poker intanto?
Incredibile ma vero, verrebbe da dire. L’Italia, solitamente molto conservatrice e poco aggiornata con i tempi in certi campi, ha deciso questa volta di riconoscere un un nuovo settore sportivo e di aprire la strada verso il professionismo agli appassionati di videogiochi. L’ente Asi (Associazioni sportive e sociali italiane) ha infatti dato vita al settore Gec, sigla che sta per Giochi elettronici competitivi. Dunque d’ora in poi i giocatori di videogames verranno considerati una categoria di sportivi vera e propria, con la possibilità di poter aspirare a veri stipendi e molti altri vantaggi.
Forse alcuni di voi saranno stupefatti dalla notizia, in tal caso non sapete che in Asia e in altre parti del mondo i campioni dei videogiochi sono delle superstar che guadagnano benissimo grazie alla loro passione. Per farvi un esempio dell’importanza del movimento, alle ultime finali mondiali del gioco League of Legends presso il Sangam Stadium di Seul c’erano 40mila persone sugli spalti.
Nella lista dei videogiochi compresi in questa rivoluzione c’è appunto anche League of Legends, insieme al famoso gioco calcistico Fifa. Segnaliamo anche Hearthstone, che ultimamente appassiona molti pokeristi. Completano la lista Heroes of the Storm, Dota 2, Starcraft 2, Street Fighter, Tekken, The King of Fighters. Sono tutti giochi molto appassionanti, che per alcuni potrebbero diventare qualcosa di più di un semplice hobby…
Ovviamente tutto questo lascia un po’ perplessi noi pokeristi, perché abbiamo bene in mente le difficoltà dei nostri poker pro, sempre in battaglia con lo Stato italiano. Per quanto riguarda il live si attende ancora una regolamentazione chiara del gioco nei circoli e si lotta contro il fisco per le vincite all’estero.
A proposito di circoli, ricordiamo che l’Asi è proprio uno degli enti sulla quale si appoggiano i nosti club locali di poker. Si tratta di un ente riconosciuto dal CONI, ovvero il Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Possiamo sperare che questa ondata di modernità porti a qualcosa di buono anche per il poker?