Poker Editoriale: Il monopolio e il punto.it fanno male al poker online?

In Italia il mercato del poker online e’ in mano ormai ad un singolo operatore, che detiene quote di mercato cosi’ rilevanti da esserne diventato monopolista. Mi domando “ma a che serve allora continuare ad insistere con il mercato.it, quando questo mercato si sta prosciugando?”

Sono anni che il sottoscritto scrive editoriali su PIW contro il mercato del poker online.it, nato esclusivamente per incassare le tasse dei giocatori italiani che negli anni passati giocavano a poker online nelle sale.com. Non sono assolutamente contrario a questi, anzi credo che il dover pagare le tasse su un gioco sia anche plausibile, ma contesto le regole della nascita di un mercato.it.

In Italia prima nazione al mondo si e’ applicata la regola della legittimazione esclusiva delle licenze nazionali, infischiandosene allegramente delle licenze concesse da altri stati dell’Unione Europea e nel corso degli anni anche altri due nazioni (Francia e Spagna e ora Portogallo) hanno seguito a grandi linee questa regolamentazione con mercati chiusi nazionali rigidamente regolamentati.

Ma ci sono anche altre nazioni in Europa che hanno scelto una via differente per arrivare ad incassare una tassazione sui propri cittadini che giocano a poker, ovvero una liquidita’ condivisa, i giocatori possono giocare ancora a poker online nelle sale.com, ma le suddette sale pagano poi una quota allo stato, come e’ successo in nazioni non molto popolose e quindi impossibilitate a creare una propria liquidita’ nazionale (Belgio e Danimarca)

Mi chiedo perche’ non si e’ deciso anche in Italia di seguire questa seconda opzione per incassare la rake dei giocatori, ma si e’ optato per creare un mercato chiuso che nel giro di pochi anni si sta prosciugando? Perche’ si fa credere ai giocatori italiani di giocare nelle poker room online “italiane” quando le societa’ che controllano queste sale nel 90% dei casi hanno sede a Malta, Londra o Gibilterra?

A questo punto non era la soluzione piu’ sensata per il bene del poker online, delle tasse che lo stato incassa e sopratutto dei tantissimi giocatori di poker online italiani che ogni giorno di divertono a giocare a poker, permettere loro di giocare nelle sale.com legalmente e di poter cosi’ confrontarsi con giocatori di tutto il mondo, di usufruire delle migliori promozioni e sopratutto di avere una liquidita’ costante?

Oppure dobbiamo continuare cosi’ con un mercato.it agonizzante, con un solo operatore monopolista che fa il bello e il cattivo tempo del poker.it, con il disinteresse totale degli altri operatori presente in Italia che dirottano i loro investimenti di marketing e promozioni dal poker alle scommesse sportive o ai casino’ online?

Credo come tutti che il lancio del poker.it in Italia sia stato un grande successo per i primi anni e che abbia contribuito allo sdoganamento di questo gioco nella penisola, ma credo anche che l’era del.it sia ormai agli sgoccioli e che il poker online in italia possa riprendersi solo con l’arrivo delle sale cosi dette.eu, ovvero con liquidita’ almeno europea.