Perché tentare la strada del giocatore di poker professionista? Naturalmente per diversi vantaggi che sono: non avere un capo, gestire il tempo a proprio piacimento e godersi la vita viaggiando per il mondo giocando al gioco che più ami, il texas hold’em.

Perché tentare la strada del giocatore di poker professionista? Naturalmente per diversi vantaggi che sono: non avere un capo, gestire il tempo a proprio piacimento e godersi la vita viaggiando per il mondo giocando al gioco che più ami, il texas hold’em.

 

Certo non è poi così semplice riuscire a vivere di poker e godersi la vita vagabondando in giro per il mondo. In realtà per chi sceglie la strada del poker pro, sopratutto online, spesso sarà costretto a grindare chino sul suo pc ore ed ore. Dunque la strada non è certo tutta in discesa per chi intende provare a diventare un poker pro e godersi la vita come i ‘paperoni’ Daniel Negreanu o Fedor Holz.

 

Ma vivere di poker e viaggiare per il mondo si può. Una volta ottenuti i vostri risultati online e creato un bankroll di tutto rispetto, potrete provare la strada del poker live, partecipando ai più importanti tornei che ogni anno si giocano in giro per il mondo. Potrete iniziare dalla vicina Europa, per poi fare un salto negli Stati Uniti per le WSOP o girare l’angolo e ritrovarsi in Australia per l’Aussie Millions. Vi sono poi mete più esotiche come le Bahamas e Macau. Ma tornei dai ricchi montepremi si trovano anche in Sud America o nella vasta Africa. Insomma ogni continente ha tanto da offrire per chi gioca a poker live per vivere. E per l’online vi basterà una connessione per poter continuare grindare a anche a chilometri lontani da casa.

 

Un giocatore di poker d’altronde è un po’ come un tennista, costretto a girare il globo per partecipare ai più importanti eventi internazionali. Un giorno sei a Macau, l’altro a Sydney. Una vita senza dubbio affascinante, ma di certo faticosa. Cambiare clima, fusi orari, in un lasso di tempo non proprio lungo, può essere massacrante, anche per il vostro gioco. La stanchezza al tavolo, d’altronde, è forse il nemico numero uno. Avere le pile scariche vi porta ad essere poco lucidi e questo inevitabilmente vi espone al rischio maggiore di incombere in qualche errore di valutazione. Non è mai saggio farsi 12 ore di volo e poi dopo nemmeno 24 ore già essere seduti pronti per iniziare la nostra partita.

Dunque studiate bene le vostre partenze, e guardate sempre al vostro bankroll, se vi consente di poter partecipare ad un evento fuori dai vostri confini. Ricordate che vivere giocando a poker è un conto, viaggiare e basta n’è un altro. Se volete unire lavoro e vacanza, si può, ma bisogna organizzarsi al meglio. Se avete solo intenzione invece di farvi una bella vacanza, allora lasciate stare il poker, perché difficilmente riuscirete ad ottenere dei risultati soddisfacenti se siete stanchi, poiché avete sprecato le vostre forze a visitare più cose possibile del luogo da voi scelto. Vivere e viaggiare per il mondo, è ok, si può. Ma vivere di poker e fare vacanza al tempo stesso, non è consigliabile. Le vacanze sono vacanze, e non devono mancare nei vostri piani, ma quando deciderete di partire per una bella vacanza, lasciate da parte il poker e godetevi il più possibile il posto.

 

E a proposito di viaggiare per il mondo e vacanza, in un prossimo articolo parleremo infatti dei viaggi che alcuni pokeristi hanno organizzato di recente. Viaggi nei posti più remoti della terra. E qui più che vacanza è una vera e propria esperienza di vita.

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