Il gioco del calcio è sicuramente lo sport più amato in Italia, ma anche in buona parte del resto del mondo. Il poker è un gioco di nicchia basato sulle carte, che certamente ha poco a vedere con il calcio, ma ci sono diverse analogie che invece uniscono il calcio e il poker…scopriamole insieme.

Il gioco del calcio è sicuramente lo sport più amato in Italia, ma anche in buona parte del resto del mondo. Il poker è un gioco di nicchia basato sulle carte, che certamente ha poco a vedere con il calcio, ma ci sono diverse analogie che invece uniscono il calcio e il poker…scopriamole insieme.

 

L’Italiano medio è un grande appassionato di calcio e in minima parte anche di poker, perciò è facile trovare delle analogie tra questi due mondi. Quando si vince nessuno ha di che lamentarsi, ma quando si perde… la sconfitta è sempre dura da accettare. Ecco allora che la cosa più facile è prendersela con gli avversari oppure con altri nemici più o meno invisibili.

Da anni ormai i tifosi italiani si scontrano settimanalmente e discutono di favori arbitrali, rigori dubbi, presunti falli di mano. La tecnologia e la moviola in campo per ora non viene sfruttata, ma a breve lo sarà e così la classe arbitrale deve sbrigarsela con le proprie capacità. In un calcio moderno sempre più atletico e veloce è difficile azzeccare tutti gli offside millimetrici e capire quando la palla supera una linea oppure no. Dopo diverse partite dello scorso campionato, sono riemerse le vecchie questioni su furti, arbitri e tecnologia: i sensori sulle porte eliminerebbero tutte queste chiacchiere da bar ma chissà quando li vedremo nei nostri stadi obsoleti.

Nel poker non esiste un arbitro, ma qualcosa di vagamente simile: nel live infatti c’è chi dà le carte (il delaer) e chi gestisce la sala (il floorman), mentre nell’online c’è il famigerato server. Quando si pensa di aver giocato perfettamente e nonostante questo si perde tutto, non sempre è facile da accettare. La natura del poker e l’influenza della componente aleatoria non è chiara a parecchi giocatori che non riescono proprio a digerire certi scoppi. Assi scoppiati? Bad run? Secondo loro ci deve essere qualcosa che non va, un complotto, un imbroglio. Non considerano il campione di mani e forse non percepiscono bene il valore matematico delle percentuali.

Attenzione, chiariamo una cosa: truffe e imbrogli possono esistere sia nel calcio che nel poker. Gli scandali “calciopoli” e “calcioscommesse” hanno portato alla luce il marcio del mondo calcistico nel nostro Paese, ma non bisogna generalizzare e scatenare una nuova caccia alle streghe. Nel poker online possono esserci dei siti poco sicuri o dei casi clamorosi di collusion e altri tipi di inganni, ma per fortuna si tratta di episodi isolati che non riguardano le nostre rooms certificate da AAMS.

A tanti appassionati però non servono nemmeno questi casi, in quanto sono sospettosi e complottisti per natura. Ecco allora che quando si perde una mano ci si sente come un interista ai tempi di Calciopoli: il server assume magicamente un aspetto umano che ricorda quello di Luciano Moggi. Cerchiamo invece di evolverci e di fare nostra una cultura sportiva che in questo caso servirebbe sia ad uno sport vero e proprio come il calcio ch ad uno “sport della mente” come il poker.

Il lungo periodo cancella alla fine tutte le recriminazioni ed esiste sia nel poker, come sappiamo, ma anche nel calcio: un campionato dura tutta una stagione e i valori delle squadre emergono prima o poi. Una domenica la vostra squadra del cuore subisce un torto arbitrale? La ruota gira e la domenica dopo probabilmente sarete favoriti in maniera immeritata. Certo, il discorso si complica ulteriormente se mettiamo in conto anche la celebre “sudditanza psicologica” che favorisce le grandi squadre. Questo concetto nel poker per fortuna non esiste… o sì? C’è chi sostiene che i giocatori con tante “stellette” vincono un po’ troppo spesso…

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