I blogger vi aggiornano sui tornei, le giocate, le impressioni dei personaggi del mondo del poker. Oggi voglio tentare un esperimento: vi racconto il backstage del mio viaggio a Tallinn, un po’ delle cose accadute dietro al monitor!
Prendo il volo da Milano Malpensa. Ho dimenticato qualcosa a casa? Domanda mal posta. Cosa ho dimenticato a casa? Si vedrà all’arrivo, ormai è piuttosto tardi per passare a prendere qualsiasi cosa. Il mio fidato MacBook Pro mi pesa sulla spalla quindi c’è, ed è già un fatto importante. Mi siedo in aereo e penso subito che per almeno tre ore non si può fumare. Impreco qualche cosa tra me e me, e nel frattempo sento che l’aereo si muove.
Scendono dei piccoli monitor che fanno vedere il muso dell’aereo e la strada che ha davanti, tipo camera car della F1. Bello. E si parte. Come al solito in aereo ti spiaccichi al sedile con l’accelerazione e non capisci come si possa staccare da terra quel coso con le budella da oltre 200 tonnellate.
Poi si vola. E io conto le piscine. A Milano quante ne avete? Sarà che siete lontani dal mare? Mi avvio verso Tallinn e penso che vedrò per la prima volta un EPT. Prima tutti in TV, ora in mezzo ai tavoli con il pass della stampa. Che meraviglia. Faccio scalo ad Helsinki e riesco a fumare una Camel prima di ripartire alla volta di Tallinn. Devo fare un volo brevissimo, non credo nemmeno che l’aereo riesca a prendere la massima quota; se avessero congiunto le piste di decollo e di atterraggio non ci sarebbe stato neanche bisogno di staccarsi da terra.
Ma tant’è, si chiama AEROplano, e anche solamente per una questione di rispetto dei ruoli, deve staccare le ruote dalla pista. Per 10 minuti, giusto il tempo di passare ai passeggeri una liquirizia in stile Haribo, con il ripieno rosa. “Però, che fortuna, le mie preferite!” mi dico, e intanto scarto e addento circa dieci centimetri di liquirizia. IL RIPIENO È SALATO! Scusi, dove posso sputare?, vorrei chiedere, ma butto giù il boccone e mi metto il resto nel taschino della camicia. L’hostess mi guarda e le faccio gesto che la tengo per dopo — metti il caso che beva per sbaglio del cherosene e voglia vomitarlo.
Così capisco che anche dieci minuti di volo possono riservare delle insidie, e mi allaccio le cinture per l’atterraggio. Questa volta non c’è il camera car e mi devo accontentare del terrore che suscita il finestrino laterale. Si è ricordato di tirare fuori le ruote? hanno controllato la pressione? non andremo troppo forte? non saremo troppo inclin… arrivati, siamo fermi e manco me ne sono accorto.
Per oggi la giornata è finita. Vado in albergo e mi chiudo la porta dietro le spalle. C’è bisogno di una birra e di un po’ di sonno. Bella Tallinn, l’ho vista solo dai finestrini del TAXI ma promette bene, domani notte devo esplorarla un poco. Ora mi auguro la buonanotte e spengo la luce.
Tra poco la seconda parte!
scritto da Luca ‘ilFilosofo‘ Barbi