Il Final TV Table, uno dei miti del poker moderno fatto di luci e telecamere, è sempre più diffuso anche nei tornei italiani. Ma è davvero così indispensabile? E dove risiede la sua convenienza?
Il Final TV Table, uno dei miti del poker moderno fatto di luci e telecamere, è sempre più diffuso anche nei tornei italiani. Ma è davvero così indispensabile? E dove risiede la sua convenienza?
Se vogliamo parlare delle riprese televisive dobbiamo per prima cosa cercare di distinguere l’ambito di applicazione e di convenienza. Quanto conviene all’organizzatore del torneo e quanto al giocatore? Cercheremo ora di analizzare i due punti di vista partendo dal presupposto che al giocatore dovrà essere corrisposto un ritorno di immagine, mentre all’organizzazione un ritorno economico.
Il giocatore che approda ad un final table televisivo deve considerare che il suo gioco sarà ripreso. Questa è un’arma a doppio taglio perché nel caso in cui il gioco del suddetto player non sia all’altezza è chiaro che la svelatezza delle riprese paleserà la sua incompetenza e otterrà l’esatto opposto di ciò che, nelle intenzioni, desiderava. Ma anche nel caso in cui il livello di gioco sia di tutto rispetto, la quantità di Final TV Table previsti nel palinsesto dei tornei mensili svaluterà il clamore della sua prestazione.
Ne ricaviamo così che i vantaggi dati al giocatore siano tutto sommato scarsi, ancor più considerando il fatto che attraverso le riprese si regala history agli avversari futuri.
Viene ora il momento di considerare il profitto economico di cui può beneficiare l’organizzatore. Primariamente occorre considerare come le spese per avere una troupe televisiva a disposizione siano altissime. Senza riportare inelegantemente delle cifre, possiamo dire che ad ogni tavolo finale ci si potrebbe rollare per i Sit&Go da 1.000$. Recuperare una cifra così ingente diviene praticamente impossibile specialmente per i tornei minori che vogliano offrire questo servizio. Tanto per capirci nemmeno le tappe minori dell’EPT hanno le riprese video per il tavolo finale, tappe che comunque fanno registrare dei numeri ben superiori a molti tornei italiani che prevedono la presenza della televisione.
In altre parole le riprese sono un veicolo di immagine che, negli intenti, hanno il compito di attirare gente alle iscrizioni attraverso due fondamentali canali. In primis la pubblicità all’evento data dalla riproduzione televisiva e in secondo luogo il potere di attrazione che la notorietà televisiva esercita sui giocatori occasionali.
Messi insieme tutti questi spunti di riflessione possiamo concludere dicendo che verosimilmente le riprese hanno un senso pratico solo nel caso in cui l’oggetto della ripresa, ovvero l’action al tavolo, meriti di essere portata agli occhi di tutti in virtù del livello tecnico espresso. Tavoli finali composti da giocatori poco più che occasionali durante tornei che arrivano al final table con una struttura ampiamente collassata, in fondo, non interessano nessuno; e d’altro canto, analizzando i dati delle iscrizioni ai tornei notiamo che il loro successo o insuccesso poco dipende dalla presenza delle telecamere. Uno spreco di denaro che dovrà terminare non appena anche gli organizzatori avranno capito che il blasone di un torneo non è dato dalle riprese ma dal field che partecipa; e per attirare i giocatori migliori non basta certo una telecamera.