Gioco d’azzardo giovanile: Una nuova piaga sociale

Una piaga sociale che affonda le sue radici nella coltre più profonda dell’assetto della nostra stessa cultura. Stiamo parlando della dipendenza giovanile da gioco d’azzardo, un fenomeno inquietante che però occorre affrontare.

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Una piaga sociale che affonda le sue radici nella coltre più profonda dell’assetto della nostra stessa cultura. Stiamo parlando della dipendenza giovanile da gioco d’azzardo, un fenomeno inquietante che però occorre affrontare.

 

 

 

 

Si chiama Vinci la vita ed è una nuova associazione milanese che cerca di aiutare i giovani che si trovino, anche inconsciamente, ad affrontare problemi legati al gioco d’azzardo. Un problema che sembrerebbe permeare i sostrati meno abienti della popolazione giovanile milanese.

 

Sarebbe semplice scacciare il problema puntando il dito contro un presunto eccessivo allarmismo, ma in questi casi i problemi sembrano quanto mai reali
Sono ragazzi confinati molto spesso ad una vita tendenzialmente priva di obiettivi o di emozioni ai quali la società non propone un modello di crescita e che nel gioco trovano la giusta adrenalina per ravvivare le lunghe ed altrimenti noiose giornate.
 
Slot
Le Slot stanno diventando una piaga sociale
 
Un rapporto inverosimile con il denaro, visto ormai come un qualcosa che ben difficilmente si può accumulare con il lavoro. Ed è proprio in virtù di questa sorta di inafferrabilità o inarrivabilità che i soldi diventano il mezzo per conquistare la vincita, in qualunque modo, con gratta e vinci, videopoker, poker online o poker tra amici.
 
Poi il gioco d’azzardo, come una droga, crea dipendenza e con essa tutti i vari circoli viziosi legati alla perdita e al recupero di denaro; compaiono gli up e i down nell’umore dei coinvolti e, nei casi più gravi, si verifica una deriva criminosa legati a furti o spaccio per recuperare fondi per il gioco.
 
Così come sarebbe facile depennare tutto quanto e archiviare il fascicolo sotto la voce allarmismo, altrettanto semplice – anzi, semplicistico – sarebbe troncare qui il dibattito intorno ad un problema che pianta le sue radici molto al di la del gioco o della criminalità per se stessi. Siamo infatti davanti a giovani ragazzi che hanno smesso di credere in un modello sociale, in un modello economico, e che per mancanza di risposte che vadano a riempire quel vuoto si ritrovano costretti a crearsi in modo autonomo una risposta; e data l’età, la risposta in questione non può essere altro che emotiva.
 
Lupin
Non siamo al cospetto di professionisti del furto, ma di ladri improvvisati
 
Ma d’altronde uno stato come il nostro, che continua a tagliare i fondi alle università, che non è riuscito a rispondere in modo serio e ponderato alla crisi economica, che non promuove la cultura ma che al contrario sembra elogiare il “sempliciottismo” dell’ignoranza o l’arroganza della stupidità; uno stato come questo dicevo, quali modelli potrà mai inculcare nei giovani? quali prospettive per il futuro? Quale profondità d’animo possono comunicare quei genitori che abbaiando all’extracomunitario sulla porta non trovano il tempo di osservare il disagio interiori dei loro stessi figli?
 
La risposta è una sola, teniamo a bada le critiche e guardiamo alla nuova adolescenza con gli occhi di chi sa di avere una certa responsabilità, almeno per aver creato il mondo che loro oggi, e non domani o fra qualche anno, si trovano ad abitare.
 
L’anello debole della catena è una società ormai sfibrata
 
Chiedo venia per questo articolo che esula un attimo dal poker per abbracciare più in generale il problema del gioco d’azzardo, ma credo che una redazione attenta non potesse perdere l’occasione di suggerire ai propri lettori uno spunto di riflessione e di autocritica così importante.
 
Per chi si riconoscesse nei problemi di Gioco d’Azzardo Patologico e volesse rivolgersi all’associazione Vinci una Vita essa si trova a Milano in via Leoncavallo 12.
 
scritto da Luca ‘ilFilosofo‘ Barbi
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