Sono piu’ bravi i poker player della vecchia scuola?

Che il gioco del poker sia molto cambiato negli ultimi anni ormai è di dominio comune. Proviamo a chiederci pero’ se questo cambiamento sia frutto di una vera evoluzione o invece di una semplice moda di passaggio.

Che il gioco del poker sia molto cambiato negli ultimi anni ormai è di dominio comune. Proviamo a chiederci pero’ se questo cambiamento sia frutto di una vera evoluzione o invece di una semplice moda di passaggio.

 

 

 

 

Evoluzione o semplice moda? Questo è il quesito che mi sono posto svariate volte nel momento in cui ho ripensato ai mutamenti strategici subiti dal poker texano negli ultimi anni. Siamo infatti passati dall’elogio dell’attesa all’ammirazione della frenesia e dell’azione aggressiva in poco meno di dieci anni. Rispondere senza prima rifelttere, per quanto la soluzione del quesito sembri banale, non è mai cosa buona. Vediamo dunque di far luce sulla soluzione di questo interrogativo.

 
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Si può parlare di Evoluzione solo se c’è un miglioramento adattivo certo.
 
La prima obiezione che solitamente viene portata a favore della tesi evoluzionistica consiste nel sottolineare come i giocatori della vecchia scuola non vincano più con sufficiente costanza. Un’osservazione, questa, tutto sommato supportata dai fatti. Ma provando a vedere la cosa più a fondo ci rendiamo conto che il numero dei partecipanti ai grandi MTT è significativamente aumentato, incrementando proporzionalmente la varianza degli eventi. Aggiungiamo a questo il fatto che avere molti gambler al tavolo fa diminuire l’equity dei giocatori sensati (per il teorema di Morton sulla Collusione Implicita) e notiamo che già l’obiezione vacilla.
 
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Dan Harrington. Uno dei più illustri esponenti della Vecchia Scuola
 
Un altro punto cardine delle tesi evoluzionistiche sta nel fatto che vincono sempre i giocatori più loose. Giusto, niente da obiettare, ma la cosa singolare è che, per lo meno negli MTT a largo bacino (che sono poi l’oggetto della nostra analisi), nessuno oggi potrebbe mai dire vince con continuità negli MTT questo o quel giocatore della Nuova Scuola. E non può dirlo semplicemente perché sono davvero pochi i BIS concessi dai grandi campioni negli eventi importanti.
 
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Daniel Negreanu. Uno dei pionieri della Nuova Scuola.
 
Senza dilungarci troppo, e senza pretendere di dare risposte inevitabilmente riduttive, possiamo capire come in fondo la risposta più umile e corretta alla domanda sia una domanda ulteriore: può essere corretto asserire che gli MTT di THE negli ultimi anni abbiano visto aumetare — a causa del field, della struttura, ecc… – la componente aleatoria richiesta ai tavoli?
 
 
scritto da Luca ‘ilFilosofo‘ Barbi

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