Cosa significa il termine Doping? È un concetto che puo’ essere applicato anche al poker? E quali sono le sostanze che potrebbero essere inserite anche in questa categoria? Cerchiamo di ragionare insieme su questo oscuro mondo.
I grandi tornei live, per chi li osservi da casa, sono senza ombra di dubbio avvenimenti molto affascinanti ed ambiti. Tutti noi abbiamo sognato di partecipare ad un EPT, ad un WPT o addirittura ad un evento World Series a Las Vegas. Ma come per tutte le cose c’è anche il rovescio della medaglia: la routine.
Se infatti è verissimo che per un giocatore alla prima esperienza l’adrenalina del live basterà a tenerlo attivo ed attento per tutta la durata del torneo, per un giocatore navigato, che ha già superato i rosei periodi dell’emozione al tavolo, può divenire un grande sforzo rimanere al tavolo seduto per lunghissime ore, e per di più concentrato.
La Red Bull, una delle prime bevande energetiche
Il gioco ai tavoli è infatti molto diverso da quello che possiamo vedere alla televisione. Lì infatti sono molte, anzi possiamo tranquillamente dire la maggior parte, le mani tagliate in fase di montaggio video al fine di rendere più ritmica l’azione al tavolo. I giocatori però erano lì, fermi sulla sedia, magari intenti a foldare le proprie mani per un’ora di seguito.
Sappiamo bene che durante questi lassi di tempo la concentrazione deve essere comunque alta, poiché anche quando non si è direttamente coinvolti nella mano si deve utilizzare il tempo in modo costruttivo raccogliendo history sui nostri avversari. Ogni singola informazione raccolta può essere essenziale nel momento in cui ci troveremo a giocare una mano.
Energetico della CocaCola Company
Come fare per mantenere alta la concentrazione? Alcuni player hanno innata in loro la capacità di rimanere per lungo tempo attenti, altri purtroppo devono ricorrere ai più diversi stratagemmi. Tra questi figura certamente l’ausilio di sostanze adatte allo scopo, come ad esempio i drink energetici, bevande che corrispondono all’organismo un’alta dose di caffeina e di taurina. Questi due elementi svegliano e mantengono l’organismo in uno stato di allerta molto marcato, che difficilmente potrebbe essere raggiunto in cnodizioni, per così dire, naturali.
Quasi tutti gli Energy Drink in commercio
Ma possiamo parlare di sostanze dopanti? Per cercare di venire a capo di questo quesito andiamo anzitutto a constatare cosa significhi doping su un qualsiasi dizionario.
Dal Vocabolario della lingua italiana Treccani apprendiamo quanto segue: «Termine (equivalente all’italiano drogatura o drogaggio) adoperato soprattutto nel linguaggio sportivo per indicare l’uso o la somministrazione illegale di droghe o psicofarmaci ad atleti o animali durante l’allenamento o subito prima della gara, per esaltarne le prestazioni agonistiche». A seguito di questa definizione sorge un altro sottoquesito: cosa possiamo intendere per droghe?
Tobi Fleischer al tavolo con la Red Bull
Tralasciando l’aggettivo “illegale” che nel poker non può darsi in merito a nessuna sostanza che non sia dichiarata tale dalla legge italiana non esistendo un regolamento in materia, possiamo dedurre che il termine droga deve essere qui inteso nella sua accezione più larga, ovvero come «qualsiasi sostanza capace di modificare temporaneamente lo stato di coscienza o comunque lo stato psichico dell’individuo (stupefacenti, allucinogeni, barbiturici, psicostimolanti); anche, nome di alcune sostanze atte ad aumentare le energie e il rendimento fisico, soprattutto nelle competizioni sportive» (cit. Vocabolario della lingua italiana Treccani, lemma Droga).
Un’immagine pubblicitaria molto invitante
Possiamo dunque convenire che, specialmente in ambito sportivo, al di là del discrimine fra legale ed illegale che, come scrivevo poc’anzi, deriva più dalla presenza o assenza di un regolamento, possiamo definire doping qualsiasi sostanza che modifichi il nostro stato psico-fisico al fine di migliorare le prestazioni durante una competizione sportiva. Quindi anche le bevande energetiche rientrano in questa categorizzazione.
Chiaramente con questo articolo, che ben lungi dall’esaurire il problema vorrebbe piuttosto sollevare un dibattito, non si vuole accusare o additare nessun giocatore od organizzatore in particolare, ma solamente sottolineare quanto sia delicato l’equilibrio tra prestazione naturale e prestazione indotta in modo artificiale, un tema di dibattito vasto che meriterebbe forse, un po’ di attenzione in più da parte dei redattori dei regolamenti.
scritto da Luca ‘ilFilosofo‘ Barbi