Negli Stati Uniti c'è davvero grandissima voglia di poker online, fermo dai tempi del Black Friday ovvero da quel funesto 15 aprile 2011. Qualcosa finalmente si sta muovendo, soprattutto nello Stato del Nevada, ma restano dubbi sui tempi d'attesa previsti.
Sono passati più di nove mesi da quel 15 aprile, data maledetta per tutti i giocatori americani di poker online. Tanti si sono trasferiti in Canada per continuare a giocare, ma nel frattempo in Patria qualcosa si sta finalmente muovendo, soprattutto nello Stato del Nevada, culla del gioco di cui Las Vegas è sicuramente la capitale incontrastata con tutti i suoi casinò.
Sono già tanti gli operatori pronti ad entrare in questa nuova industria: 888 Holdings Plc, Bally Technologies, International Game Technology, Cantor Gaming, Master Shuffle, Poker South Point e (ultima in ordine di arrivo) Monarch Gaming. Nella lista del Nevada Gaming Control Board si nota però subito l'assenza di colossi del settore come PokerStars, almeno per il momento.
Resta da capire quali siano i tempi di attesa per il nuovo mercato e con quale velocità si diffonderà anche negli altri stati americani. Proprio pochi giorni fa, Earl Burton si è espresso in maniera pessimistica su PokerNewsDaily, sostenendo che il poker online non sarà regolarizzato entro la fine del 2012. Ora però la situazione sembra più rosea e i giocatori non vedono l'ora di sedersi di nuovo ad un tavolo online.
Nelle previsioni va considerato anche un problema non da poco: quanto i singoli Stati possono ricavare da questa operazione. Stati come Iowa, Ohio e California hanno effettutato degli studi per capire quali potrebbero essere i ricavi dal poker online legalizzato e i risultati non sono affatto entusiasmanti. C'è di buono che almeno si stanno interessando alla questione e saranno i prossimi ad aprire le porte al gioco online.
Ci sono poi altri Stati come Utah, Hawaii, North Dakota e Florida che sono interessati solo marginalmente e rientreranno eventualmente solo più tardi in questo nascente mercato. Sembra che il poker non sia così appetibile per le casse statali, mentre giochi come il bingo e il blackjack garantiscono più entrate. Ben vengano allora i casinò online se permetteranno il ritorno del poker negli USA.