Le maratone del poker: da Doyle Brunson a Randy Lew

Le lunghe sessioni di grinding esistono da quando esiste il poker. A partire dagli anni oscuri in cui il poker era illegale, fino ad arrivare al presente con il poker online e il multitabling, le maratone hanno sempre tenuto un posto di primissimo piano.

Le lunghe sessioni di grinding esistono da quando esiste il poker. A partire dagli anni oscuri in cui il poker era illegale, fino ad arrivare al presente con il poker online e il multitabling, le maratone hanno sempre tenuto un posto di primissimo piano.

Qui raccolte alcuni degli aneddoti sulle maratone del poker che ormai sono indissolubilmente legate a questo gioco: da Doyle Brunson a Randy “nanonoko” Lew.

MORIRE AI TAVOLI DA GIOCO – Doyle Brunson, leggenda vivente del poker mondiale, narrò attraverso le pagine del suo libro, “The Godfather of Poker”, ambientato negli anni bui del poker, come nel gioco fosse possibile mettere a rischio la propria vita. Doyle scrisse che in gioventù, durante una di quelle interminabili sessioni in una delle tante bische clandestine, un uomo, dopo una quantità infinita di ore di gioco, alcool e tabacco da fiuto, morì. Le chips del defunto furono ridistribuite a tutti i giocatori al tavolo, alcune persone si presero cura del cadavere e poco dopo un altro giocatore occupò il posto del defunto. Erano altri tempi.
 

IL DUELLO AL HORSESHOE CASINO – Benny Binion fu il proprietario del Horseshoe, casinò che ospitò la prima edizione delle World Series Of Poker. All'interno di questa sala da gioco si consumò, nel 1951, una sfida fra Nick il greco e Johnny Moss (quest'ultimo chiamato direttamente da Binion). La prima sessione iniziò la domenica e quando Johnny si alzò era oramai giovedì. Ma questo fu solo l'inizio. La sfida durò 5 mesi e alla fine fu Johnny Moss ad avere la meglio: guadagnò 2 milioni di dollari.
 

LA SESSIONE INTERMINABILE DI PHIL LAAK – Nel 2010 Phil Laak decise di battere il record di 78 ore 25 minuti e 45 secondi, fatto registrare nel 2009 da Paul Zimbler. Così nel 2010 il campione americano prese posto ad un tavolo NLHE, ma non si limitò ad infrangere il record. Giocà per 155 ore, arrivando così a scoprire il suo limite.
 

ONLINE E MULTITABLING – Uno dei vantaggi dell'Online è che si può prendere posto su più tavoli contemporaneamente. Boku87 riuscì ad aprirne ben 51, con la scopo di passare dal roll iniziale di 100$ fino a 10.000$ in due settimane, giocando solamente limiti bassi. Arrivò a giocare 7.000 tornei, con una media di 40 partite all'ora per 12 ore al giorno. Alcuni mesi più tardi Boku87 propose una seconda sfida: passare da 5$ a 100.000$ in un anno. Ci arrivò con due mesi di anticipo.
Randy “nanonoko” Lew, in occasione dell'ultimo PCA, giocò 24.493 mani in otto ore, vale a dire 2.962 mani all'ora oppure 48,94 mani al minuto.

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