Una sentenza negli Stati Uniti giudica il poker gioco di abilità

I giocatori di poker negli Stati Uniti hanno ricevuto una notizia edificante martedì scorso, dopo che un giudice federale di New York ha dichiarato che il poker è un gioco di abilità e per tanto non rientra nell'ambito della Business Act Illegal Gambling (IGBA).

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I giocatori di poker negli Stati Uniti hanno ricevuto una notizia edificante martedì scorso, dopo che un giudice federale di New York ha dichiarato che il poker è un gioco di abilità e per tanto non rientra nell'ambito della Business Act Illegal Gambling (IGBA).

 

Ha stilato un resoconto di ben 120 pagine il giudice Jack Weinstein, nel quale spiega ed ha stabilito che il poker non è gioco d'azzardo ai sensi del diritto federale, semplicemente perché non è un gioco d'azzardo. Il mese scorso, Weinstein ha ascoltato la testimonianza di difesa di un esperto del settore, il dottor Randal Heeb, docente all'università di Yale, che ha analizzato le mani di poker online su molteplici siti ed ha dimostrato che il poker è un gioco di abilità.

 

Il dottor Heeb è stato convocato a testimoniare dagli avvocati di difesa di Lawrence Di Christina, un uomo accusato di organizzazione di gioco d'azzardo illegale a Staten Island, nella città di New York. Grazie alla sentenza del giudice Weinstein, Di Christina è stato sollevato da tutte le accuse. La sentenza di martedì è stata una grande vittoria per tutti i sostenitori del poker negli Stati Uniti. E puntuale è arrivata la dichiarazione di John Pappas, direttore esecutivo della Poker Player's Alliance, che ha esultato insieme a tutto il suo movimento: “abbiamo lavorato per anni in difesa dei giocatori e contro le leggi avverse al poker, sempre poco chiare e molto vaghe. Abbiamo pazientemente aspettato l'occasione giusta per sollevare la questione in un tribunale federale. La sentenza della corte federale di oggi è una vittoria importante per il gioco del poker e per milioni di americani che amano giocare. Il giudice Weinstein ha riconosciuto quello che abbiamo sempre sostenuto da anni: il poker non è un crimine, è un gioco di abilità.”

 

Un grande passo avanti per tutto il movimento USA del poker online. Ora si spera che il governo prenda in considerazione quanto accaduto nel tribunale federale di New York e si decida una volta per tutte a regolamentare il poker online su scala nazionale. A noi italiani invece, resta il sogno di poter rivedere i circoli di poker live riaprire un giorno. Sebbene il poker online sia legalmente riconosciuto dalla nostra giurisdizione, quello live viene ancora inspiegabilmente bistrattato e ignorato.

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