Dalle Hawaii, più precisamente da Wailuku, arriva una storia che ha dell'incredibile: un'irruzione a mitra spianati per fermare una partita di poker cash game fra amici. La retata ha portato all'arresto di nove persone. Ecco che cos'è successo.
Dalle Hawaii, più precisamente da Wailuku, arriva una storia che ha dell'incredibile: un'irruzione a mitra spianati per fermare una partita di poker cash game fra amici. La retata ha portato all'arresto di nove persone. Ecco che cos'è successo.
Dalle Hawaii, più precisamente da Wailuku, arriva una storia che ha dell'incredibile: un'irruzione a mitra spianati per fermare una partita di poker cash game fra amici. La retata ha portato all'arresto di nove persone. Ecco che cos'è successo.
Sul forum americano 2+2, un hawaiano (pare che sia uno dei 9 giocatori arrestati e successivamente rilasciato sotto cauzione) ha scritto un post che ha dell'incredibile. Questa la sua storia:
Era da poco iniziata una partita casalinga di poker cash game e tutto ad un tratto è apparso, al grido di “Le mani sulla testa!”, un gruppo di poliziotti con il mitra puntato verso di noi. Era una retata.
Non stavamo compiendo nessun tipo di attività illegale: non c'era rake e non si vendevano cibi o bevande. Non stavamo giocando in un negozio ed eravamo tutti nella medesima condizione. La nostra partita era legale e rispettava la legge “Social Gambling” 712-1231 delle Hawaii.
Siamo stati arrestati, abbiamo passato la notte in prigione, ci hanno schedati, siamo stati accusati di gioco d'azzardo e le nostre foto e i nostri nomi sono stati pubblicati ovunque come se fossimo dei criminali. La polizia non ci ha dato retta quando abbiamo detto che tutto era legale, perché affermano che la partita prevedeva commissioni e che per questo avevamo compiuto un reato.
Tutti i nostri soldi sul tavolo, nelle nostre tasche e nei nostri portafogli sono stati sequestrati per sempre. Ora dai media siamo trattati alla stregua di un assassino, narcotrafficante o di delinquente qualsiasi.
Tutto questo per aver voluto passare un po' di tempo con gli amici, giocando una partita di cash game 1$/2$. Chiediamo alla comunità pokeristica di darci una mano.
La retata, avvenuta lo scorso 16 agosto, ha portato all'arresto di 9 persone. Khanhnha Vanhtha, 35 anni, è stato accusato di detenzione di dispositivi per il gioco d'azzardo (probabilmente, si fa riferimento alle chips e alle carte da gioco, ndr) e per aver promosso il gioco d'azzardo. Secondo la polizia, la partita si stava svolgendo nell'abitazione del trentacinquenne. Il più giovane finito in manette è Justin Chock, di soli 21 anni.