Il poker online mondiale è in crisi e le soluzioni drastiche non mancano. In Francia, per esempio, le poker room più blasonate a livello mondiale stanno abbandonando il mercato. TitanBet e Bwin.Party sono solo un paio di nomi.
Il poker online mondiale è in crisi e le soluzioni drastiche non mancano. In Francia, per esempio, le poker room più blasonate a livello mondiale stanno abbandonando il mercato. TitanBet e Bwin.Party sono solo un paio di nomi.
Il poker online mondiale è in crisi e le soluzioni drastiche non mancano. In Francia, per esempio, le poker room più blasonate a livello mondiale stanno abbandonando il mercato. TitanBet e Bwin.Party sono solo un paio di nomi.
Ci sono paesi dove il poker online sta vivendo un periodo davvero grigio e, una volta tanto, l'Italia non c'entra. In questo caso parliamo dei nostri cugini d'oltralpe. In Francia, infatti, la situazione del poker online sembra molto più drastica che Italia, poiché alcuni dei colossi, Bwin.Party su tutti, hanno da poco annunciato che abbandoneranno presto il suolo francese. La situazione, a dire il vero, non è nuova perché già altre poker room, causa di problemi economici, sono uscite dal mercato francese. Dal 30 luglio, TitanBet.fr non è più disponibile e ha inviato un comunicato a tutti i propri utenti una mail con le informazioni necessarie per chiudere i conti.
Oltre a Bwin.Party, anche l'operatore italiano SNAI, che è in possesso di una licenza dell'Arjel da luglio 2011, ma che non ha mai aperto i battenti in Francia, ha deciso di ritirarsi dal mercato. Oltre a Bwin.Party, SNAI e TitanBet, anche Winga ha deciso di abbandonare il mercato. Dopo questa dipartita rimangono attive in Francia 29 compagnie, con alcune che offrono solo un servizio di scommesse. Segnali di crisi arrivano anche dalla poker room regina in Francia, PokerSrtars.fr, che pochi giorni fa ha dato il ben servito ad uno dei suoi pro più rappresentativi, Arnaud Mattern.
Pare che il fuggi fuggi della delle compagnie da suolo francese, sia dovuto ad una eccessiva tassazione voluta dal governo e all'esistenza di una concorrenza molto feroce.
Anche in Spagna le cose non vanno molto meglio e pensare che il mercato regolarizzato è nato appena 4 mesi fa, il primo giugno 2012. Non c'è stato il boom che tutti si aspettavano, ma una parte della colpa è sicuramente dovuta alla crisi economica che sta duramente colpendo la penisola iberica.
La crisi del poker mondiale ha con ogni probabilità una data di inizio: 15 aprile 2011, quando l'FBI ha confiscato i domini di PokerStars.com, Fulltilt.com, UB.com e AbsolutePoker.com. La chiusura del mercato statunitense ha portato, inevitabilmente, ad una crisi “locale” del gioco del poker, sì perché tutti i mercati nazionali si sono ritrovati senza una delle fonti di denaro maggiori. Quali sia la soluzione per questi problemi non si sa con certezza, ma una cosa è sicura: non adottare un mercato unico europeo è sicuramente la strada giusta per andare incontro alla disfatta totale del poker online.