Poker Online USA: «Si dovrà attendere fino al 2014»

Qualche giorno fa è arrivata la notizia che due senatori americani, Harry Reid e Jon Kyl, hanno presentato un disegno di legge per legalizzare il poker online in tutti gli Stati Uniti. Ecco qui la spiegazioni dei punti più importatnti.

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Qualche giorno fa è arrivata la notizia che due senatori americani, Harry Reid e Jon Kyl, hanno presentato un disegno di legge per legalizzare il poker online in tutti gli Stati Uniti. Ecco qui la spiegazioni dei punti più importatnti.

Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un riassunto del disegno di legge proposto da due senatori americani, Harry Reid e Jon Kyl, per la regolamentazione del poker online in tutti gli Stati Uniti. Ovviamente i dubbi non sono pochi e qualcuno ha provato a fare un po' di luce sulla questione. Ecco quello che scrivono i ragazzi di PokerFuse sul loro portale.

 

Uno dei punti fondamentali è se PokerStars e Full Tilt Poker si vedranno applicare la clausola definita “bad actor”. Secondo questa clausola, tutti gli operatori che hanno infranto la legge UIGEA nel 2006, verranno bloccati per 5 anni prima di poter ottenere una licenza. Secondo le analisi, pare proprio il blocco verrà messo anche a queste due poker room.

 

La legge prevede anche uno stop di 15 mesi, definito “periodo di attesa” e questo significa che anche nelle più rosee aspettative, il poker online negli USA dovrà aspettare il 2014. La legge fa riferimento a tutti gli operatori, salvo per quelli autorizzati, regolati e che hanno ottenuto un licenza prima del primo maggio 2012.

 

Molti giocatori si sono chiesti perché il gioco negli Stati Uniti dovrebbe essere chiuso ai players di altri paesi e le motivazioni risiedono semplicemente nel fatto che i giocatori (esteri) non sarebbero soggetti alla giurisdizione statunitense.

 

Tutto il mondo è paese e come sempre accade il discorso sulla tassazione non è molto chiaro. La tassa del 16% richiesto da Reid e Kyl, pare che verrà calcolata sull'intero ingresso lordo e non, per esempio, sulla rake prodotta. Il tasso del 16% sarebbe molto maggiore rispetto all'aliquota del Nevada del 6,75%, ma sarebbe minore di quella imposta in molti stati Europei come Francia, Spagna e Italia. Rimane comunque da un punto molto delicato che necessita di ulteriori chiarimenti.

 

Uno dei punti fondamentali riguarda proprio la possibilità che ha il disegno di legge di essere votato e approvato. Le prospettive non sono molto buone: si stima che ci sia un 50% di possibilità che questa legge venga approvata e il problema maggiore risiede nel fatto che i repubblicani di Mitt Romney hanno già espresso il loro parere contrario sulla regolamentazione del poker online. 

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