In India una società di giochi online si è informata sulla possibilità di aprire un sito che comprendesse tutta la gamma dei giochi in rete. Ma un tribunale ha vietato giocare su internet, che siano i giochi d'azzardo o di abilità.
In India una società di giochi online si è informata sulla possibilità di aprire un sito che comprendesse tutta la gamma dei giochi in rete. Ma un tribunale ha vietato giocare su internet, che siano i giochi d'azzardo o di abilità.
In India una società di giochi online si è informata sulla possibilità di aprire un sito che comprendesse tutta la gamma dei giochi in rete. Ma un tribunale ha vietato giocare su internet, che siano i giochi d'azzardo o di abilità.
Ormai noi giocatori di poker online siamo abituati ai controsensi ed alle assurdità dei commenti, e spesso anche delle leggi vigenti, sul nostro amato gioco. Da più parti definito gioco di abilità infatti, spesso il poker sportivo è legato ad un antico retaggio di bische fumose e capitali persi senza ritegno ne tutela.
Ma quello che è successo in India è piuttosto ilare. Infatti un tribunale di Nuova Delhi, la capitale dell'India, ha stabilito che le scommesse su giochi di abilità su internet non sono lecite. La sentenza è arrivata dopo che una società ha chiesto alcune indicazioni in materia prima di lanciare un sito del gioco nella nazione indiana.
La società era pronta a mettere in rete un sito per giocare a tutti i giochi online più famosi, come il poker appunto ma anche gli scacchi, il biliardo e il bridge. Insomma tutti giochi riconosciuti universalmente come giochi di abilità e che non dovrebbero avere ostacoli di natura burocratica.
In India però vige addirittura una legge del 1867 che limita il gioco d'azzardo e con il passare del tempo, e il progredire delle tecnologie, la nazione che conta oltre 1 miliardo di abitanti, non è stata affatto ricettiva verso la moderna figura dei giochi sia terrestri che online.
Solo due stati, sui 28 che compongono la totalità del paese indiano, hanno preso in considerazione l'idea della legalizzazione dei giochi, con un articolo del 2009, aprendo dei casinò terrestri sul proprio territorio. Il resto dell'India resta invece legata all'antica legge del 19° secolo sebbene sia molto diffuso il gioco d'azzardo, ovviamente illegale, tra l'intera popolazione. Secondo alcuni dati del 2011 infatti sarebbero molti i giocatori di poker in India. Gioco ritenuto illegale sebbene riconosciuto nella categoria dei giochi di abilità.
Il tutto contro le analisi degli specialisti che stimano il mercato indiano come uno dei potenzialmente più redditizi del mondo per quanto riguarda il poker online. Se da Nuova Delhi decidessero infatti di aprire i propri orizzonti al gioco, aggiungerebbero una grossa fetta di giocatori alle oltre 311 milioni di persone che al giorno d'oggi giocano a poker online nell'intero globo.