Un Twitter controverso quello del player danese Gus Hansen che spezza una lancia a favore di Howard Lederer inimicandosi però Daniel Negreanu e Jason Mercier, due delle icone del Team Pro PokerStars. Secondo Hansen i due player parlando male di Howard influenzano la massa.
Si può tranquillamente dire, senza timore di essere smentiti, che Howard Lederer sia il giocatore, o ex tale, più odiato dalla comunità del poker. Questo perché è giudicato il principale colpevole dell'inganno attuato con la poker room che prima deteneva e gestiva, al pari di Chris Ferguson e Raymond Bitar, Full Tilt Poker.
Poker room dalla quale Gus Hansen era sponsorizzato e sulla quale faceva girare fior di milioni di dollgari con il suo gioco aggressivo e spumeggiante. Ora Full Tilt ha cambiato proprietario, passando a PokerStars, e “The Great Dane” è stato riconfermato quale ambasciatore della stessa. Ma, contrariamente alla quasi totalità dei giocatori di poker, non ritiene giusto sparare a zero contro Howard Lederer.
Anzi lo difende affermando che “the professor” è odiato dai pokeristi solo perché Daniel Negreanu e Jason Mercier ne parlano male. Dimenticando, o ponendo paradossalmente in secondo piano, il motivo per il quale l'ex proprietario della red room ha attirato così tanta antipatia dai giocatori che ancora aspettano di riavere indietro i propri soldi ancora bloccati sui conti gioco di Full Tilt Poker. Soldi di cui Lederer, al pari dei suoi soci, ha disposto illegalmente a suo piacimento per affari personali.
Evidentemente Gus non ritenuto tale comportamento sufficiente alla campagna d'odio nei confronti del suo ex principale ed ha preferito sparare a zero verso due suoi illustri colleghi, attirando le ovvie risposte della comunità che sono arrivate dopo poco.
“Probabilmente chi difende Howard è perché è suo amico o semplicemente è diventato ricco grazie anche alla sua gestione poco chiara della poker room, dimenticando tutte le regole dell'etica ignorate o calpestate“. Questo uno dei commenti più salati apparsi sul noto forum statunitense di poker “2+2“, dove se ne possono leggere molte altre sulla stessa lunghezza d'onda.
Un autogol clamoroso da parte del player danese che di sicuro va ad intaccare la stime e la simpatia che suoi colleghi pokeristi potevano avere nei suoi confronti.