Poker online: la Spagna sempre più nel baratro

Continua la dipartita delle poker room dal mercato spagnolo, altamente competitivo e fortemente tassato. Di questo passo rischia di crearsi, nella migliore delle ipotesi, un oligopolio non certo positivo per gli utenti iberici.

Continua la dipartita delle poker room dal mercato spagnolo, altamente competitivo e fortemente tassato. Di questo passo rischia di crearsi, nella migliore delle ipotesi, un oligopolio non certo positivo per gli utenti iberici.

 

Anche Paf dice addio al poker online made in Spagna. La compagnia finlandese ha deciso di chiudere la propria poker room, che fa parte del circuito di Ongame, a partire dal 25 febbraio. A rivelarlo è un portavoce dell'azienda, che ha annunciato come il Farewell Satellite Paf Poker Challenge del 24 sarà l'ultima occasione per gli utenti di utilizzare i ticket a loro rimasti. Paf rimarrà nel settore del gambling spagnolo, scommesse incluse, ma si allontanerà dal poker.

Con il saluto di Paf, il network di Ongame rimarrà con un solo operatore. Sin dall'inizio Ongame ha fatto fatica a emergere nel mercato spagnolo, tanto che secondo alcune fonti bene informate non sarebbe utopistica l'idea di abbandonare definitivamente le attività sul territorio iberico. In realtà il Communication Manager di Ongame, Carl Zide, ha smentito tale ipotesi. Ma si sa come in questi casi potrebbe trattarsi solamente di dichiarazioni di facciata.

Ongame.es è entrata sul mercato spagnolo il 5 giugno, proprio con Paf, al quale poi si sono uniti Goalwin.es e PokerMambo.es nel mese di ottobre. Altri due operatori avrebbero dovuto unirsi alla famiglia, ma non se n'è fatto più nulla, probabilmente proprio a causa delle difficoltà che presenta il mercato spagnolo. Non a caso sarebbero molti altri gli operatori che starebbero pensando di rinunciare alle proprie licenze.

Se così fosse, assisteremmo alla nascità di un vero e proprio oligopolio. Non che il mercato spagnolo, attualmente, sia molto diverso. Se PokerStars domina in Italia, con quasi la metà del mercato, che dire del suo ruolo in Spagna, dove possiede qualcosa come il 70% dell'avvitità legata al cash game online? Il secondo operatore, tanto per dire, è 888 che si deve accontentare del 15%. Poi c'è PartyPoker-Bwin con il 6%. Basta sommare questi tre operatori per arrivare al 91% del mercato. Se non è già oligopolio questo…

 

In ogni caso, si fa sempre più urgente, almeno per la Spagna, la necessità di creare una liquidità comune. Non è un caso che, come abbiamo già avuto modo di vedere, la Dirección General del Ordenación del Juego (DGOJ) stia continuando a spingere in questa direzione.

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