Ha già fatto il giro del web il post di Dusty Schmidt, che racconta la sua incredible storia e mette in guardia tutti i grinders. Secondo il player inglese, massare troppi tavoli online è gravemente dannoso per la salute e per il cervello.
Dusty Schmidt è una specie di leggenda del poker online, ma già lo scorso anno aveva annunciato il suo ritiro dalla vita di poker pro per tornare sui campi da golf, la sua prima vera passione. Ora Schimdt è tornato a scrivere sul suo blog per pubblicare un post che ha già fatto il giro della rete. Schimdt infatti racconta dei gravi problemi causati dal suo grinding troppo spinto e invita tutti a non imitarlo. Ecco cosa scrive in questo suo ultimo post di denuncia:
“Negli ultimi 7-8 anni ho giocato a poker full time e ho notato cambiamenti importanti nel mio cervello. Certe abilità sono migliorate mentre altre sono notevolmente peggiorate. Per esempio leggo e penso più velocemente, raccolgo informazioni più facilmente. Parlando addirittura la gente non coglie i miei collegamenti, mentre scrivendo riesco ad esprimermi con più calma.
Purtroppo però mi sto anche deteriorando in altri sensi. L’ansia ha preso il sopravvento nella mia vita. I pensieri si accumulano nella mia mente e non riesco a percepire immediatamente quello che c’è di fronte a me. Mia moglie è molto frustrata, non riusciamo più ad avere delle conversazioni. Anche con i miei figli le cose non vanno bene. Non riesco più nemmeno a giocare con mia figlia senza farmi prendere dal panico.
Nel febbraio 2012 sono stato dal medico per spiegargli la mia situazione. Ho cominciato a prendere delle medicine e dopo pochi mesi mi sono sentito meglio. Durante l’estate ho deciso di lasciar perdere il poker per godermi la bella stagione. Ho giocato a golf, ma ho niziato a bere e a fumare un po’ troppo.
Ho cominicato a valutare una soluzione psichiatrica. Il mio migliore amico Matt Amen è nipote di un ottimo dottore, Daniel Amen, conosciuto come il più innovativo psichiatra del mondo. Le sue cliniche sono le migliori e utilizzano tecniche all’avanguardia, che studiano in profondità il cervello.
I risultati delle analisi al mio cervello hanno portato ad una conclusione. Avevo sviluppato con il poker una abilità che mi consentiva di elaborare informazioni in maniera velocissima. Questo era utile per multitabling online, ma quando mi staccavo dal mio lavoro non riuscivo neanche ad elaborare quello che mi dicevano le altre persone.
Lo scan del mio cervello ha dato risultati chiari. Mi hanno detto che se continuo a giocare a poke online full time, probabilmente morirò entro i 50 anni. Il cervello umano non può sostenere un multitabling per otto ore al giorno. È una delle cose peggiori per il corpo e la mente.
In effetti se ci pensate ha senso. Quale attività umana nel passato può essere paragonata ad un multitabling estremo? Quando mai è esistita un’industria come quella del poker? Noi poker pro siamo come delle cavie umane per questo grande esperimento.
Attenzione: non sto dicendo che tutti quelli che giocano a poker online si rovinano il cervello e neanche che questo avviene a tutti i poker pro. Mi rivolgo solo a quel piccolo gruppo che massa una quantità mostruosa di tavoli contemporaneamente (e a quelli che sperano di emularli). Voglio fare un appello proprio a loro: assicuratevi che il vostro lavoro non abbia influssi negativi sulla vostra salute, gli impatti possono essere terribili.
Ho deciso di scrivere questo post dopo lunghe riflessioni. Ci è voluto un mese per rendere pubblici questi miei pensieri. Volevo proteggere la mia privacy, ma sarei stato troppo egoista tenendomi tutto per me. Queste informazioni devono pervenire a chi pensa di diventare Supernova Elite. Mi dispiace per PokerStars, che io adoro come room: fare SNE non è una cosa buona per il cervello.
Sono stato il primo giocatore di cash game a fare SNE nel 2007 in otto mesi. Avevo vinto più di un milione di dollari e mi sembrava una buona cosa a quel tempo, ma oggi rimpiango le mie scelte. A che servono i soldi se non riesci neanche a rapportarti con i tuoi figli e con tua moglie?
Non gioco una mano di poker online da due mesi. Non sto quittando con il gioco ma al massimo mi ci dedicherò 5-10 ore alla settimana quando riprenderò. Sto per pubblicare un libro sul golf e mi dedicherò al poker solo part time. Poi dal 2014 vorrei tornare ad essere un giocatore di golf a tempo pieno.
Grazie per aver letto il mio post, prossimamente aprirò un blog per raccontare ancora più nel dettaglio la mia esperienza. Io non sono un dottore ma questo è quello che ho imparato e che mi sento di dire”.