Si è laureato Campione del Mondo WSOP lo scorso ottobre e poi si è leggermente defilato dai palcoscenici mondiali del poker live. Greg Merson si era in effetti addentrato nel giochi high stakes live dei casinò di Macao e ne svela oggi le dinamiche sul suo blog personale.
Approfittando della prima edizione delle WSOP APAC, che si stanno svolgendo a Melbourne in questi giorni, il campione del mondo in carica Greg Merson, è tornato ai tavoli dei tornei multitavolo, trascurando per qualche giorno le infinite partite di poker cash game ad alti limiti che lo hanno visto protagonista in quel di Macao, la capitale orientale del gioco d'azzardo.
Da un po' di tempo a questa parte Macao è diventata meta principale per i giocatori che vogliono cimentarsi nelle grandi partite di poker high stakes, superando anche Las Vegas, ma è concesso ai giocatori di prendervi parte solo previa accettazione di un determinato comportamento. Ed è lo stesso Merson a specificare quello che gli veniva chiesto prima di giocare.
“È tutto silenzioso, segreto… un modo di fare che non mi piace affatto e che si discosta totalmente dal poker live usuale e dalla sua natura pubblica. Mi si diceva che se avessi intenzione di usare Twitter non mi sarebbe stato concesso di giocare a Macao“. Poi però specifica che il gioco è troppo profittevole per rinunciarvi, scrivendo un eloquente “trova i giocatori cinesi, hai trovato l'oro!“.
Poi rincara scrivendo che confrontarsi pubblicamente con gli altri è necessario nel poker e che non saprebbe dove sarebbe ora senza forum pokeristici del tipo 2+2. “Secondo me se giochi in un casinò pubblico non dovresti avere nessun tipo di restrizione. Non è certo come se giocassi in una casa privata”.
Poi il Campione del Mondo WSOP prende di mira i giocatori professionisti per il loro comportamento verso i giocatori ricchi e meno esperti che si incontrano ogni giorno a Macao. “Si comportano con loro come se fossero dei grandi amici per attirarli a giocare contro di loro e poi li spogliano senza remore di tutti i loro soldi. Ho visto giovani benestanti del luogo perdere tutti i propri soldi ai tavoli di poker e praticamente rovinarsi la vita“.
Infine Greg dichiara di non avere paura di eventuali ritorsioni su quanto sta scrivendo. Se non gli permetteranno più di giocare nei casinò di Macao non sarà un problema per lui, anche se dubita fortemente su un tale provvedimento. In linea di massima considera profittevole giocare in oriente, dove ha potuto partecipare a tavoli con cifre assurde anche per un professionista del poker cash game come lui: “veder giocare al river un piatto da oltre $200k è molto emozionante e ti lascia senza fiato“.
Nei suoi programmi per il futuro c'è ancora Macao almeno per il mese di maggio, per poi tornare a Las Vegas con l'obiettivo di difendere il titolo di campione alle prossime WSOP.