Molti siti specializzati stilano classifiche sui migliori giocatori di poker, cercando di valutare i meriti conseguiti da ciascuno di essi. Ma quanto sono affidabili e quanto si avvicinano alla realtà queste classifiche?
Molti siti specializzati stilano classifiche sui migliori giocatori di poker, cercando di valutare i meriti conseguiti da ciascuno di essi. Ma quanto sono affidabili e quanto si avvicinano alla realtà queste classifiche?
Molti siti specializzati stilano classifiche sui migliori giocatori di poker, cercando di valutare i meriti conseguiti da ciascuno di essi. Ma quanto sono affidabili e quanto si avvicinano alla realtà queste classifiche?
Molti sono convinti che il miglior giocatore di poker al mondo sia Phil Ivey, ma quando si tratta di stilare delle classifiche, gli animi si accendono e ognuno di noi ha opinioni differenti e contrastanti rispetto a tutti gli altri. Sono molti i siti che stilano classifiche, POY, Global Poker Index e WSOP POY. Ma quali sono i parametri che vengono utilizzati per stilare le suddette classifiche?
Nei giorni scorsi, una delle più autorevoli voci del poker mondiale, Olivier Busquet (Qui l'intervista realizzata da PIW nel corso dell'EPT di Campione d'Italia), ha postato un paio di commenti sul suo profilo Twitter (raccolti dai ragazzi di Poker10), mettendo in dubbio i parametri che vengono utilizzati dai siti per la creazione delle classifiche. Ecco i commenti del pro statunitense:
“Per i pro dei tornei multi tavolo: pensi che sia legittimo, per un intervistatore, chiedere quanto del bankroll è stato messo in gioco per un torneo?”
“Per me questa è solo una piccola parte di un discorso molto più ampio: tutte le classifiche dei tornei si basano sugli utili di un giocatore, invece di essere basato sul rapporto fra profitti / ROI. In sostanza si parla del nulla. La GPI sembra essere comunque la migliore di tutte”.
Com'era prevedibile, le parole di Olivier Busquet hanno aperto un dibattito molto interessante e molti dei pro internazionali come Phil Galfond, Matt Glantz e Phil Collins hanno preso parte alla discussione. A detta di molti, la maggior parte di giocatori in classifica sono lì perché possono prendere parte, grazia agli sponsor, ai tornei più importanti al mondo, mentre altri players non possono giocarli perché non ne hanno le possibilità economiche.
Nel dibattito si è anche detto che non è sufficiente una formula matematica per risolvere il problema , ma che servirebbe anche, per stilare le classifiche, il parere di persone del settore e quindi esperte, ma anche questa possibilità sembra veramente impraticabile.
Siete d'accordo con le parole del pro americano?