Vanessa Selbst racconta il suo match contro Rafael Nadal

Vanessa Selbst possiamo definirla senza paura di smentita come la più forte giocatrice di poker del mondo. Ed i risultati parlano per lei. Lo stesso si potrebbe dire di Rafael Nadal, sempre risultati alla mano, traslando la cosa al tennis ovviamente.

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Vanessa Selbst possiamo definirla senza paura di smentita come la più forte giocatrice di poker del mondo. Ed i risultati parlano per lei. Lo stesso si potrebbe dire di Rafael Nadal, sempre risultati alla mano, traslando la cosa al tennis ovviamente.

 

 

Ebbene questi due campioni nelle loro rispettive discipline si sono incontrati a Monte Carlo per sfidarsi non a tennis però, dove proprio non ci sarebbe stata storia, ma a poker. Ecco come Vanessa ha raccontato della sua esperienza contro il tennista spagnolo:

 

“Amo il tennis da quando ero ragazzina. Ho iniziato a giocare a circa 10 anni e mi sono subito appassionata. Ho fatto campi estivi, preso lezioni settimanali, partecipato a tornei del circuito USTA e giocato per la squadra della mia scuola durante le superiori. Per almeno 4 o 5 anni il tennis è stato il mio hobby. L’ultima volta che ho giocato a tennis sul serio è stato quando ero inscritta al MIT, durante il primo anno di università. Ma continuo a farlo per puro divertimento e passione. È risaputo nel circuito del poker che ovunque vada a giocare un torneo porto le mie racchette con me per essere sempre pronta per una partita. Non gioco soltanto ma mi piace seguirlo, essere spettatrice di una partita. Tutto mi affascina di questo sport dal rumore della pallina sulla racchetta al silenzio inquietante della folla.

 

Quando PokerStars mi ha annunciato che avrei giocato contro Rafa Nadal sono rimasta basita. Lui è uno dei migliori di tutti i tempi. Uno dei miei più grandi eroi sportivi di sempre ed ero in soggezione totale per ciò che è stato in grado di vincere.

 

Rafa Nadal al tavolo di pokerIl giorno del heads-up ero super eccitata. Sono arrivata al Casinò di Monte Carlo alle 16 per vedere la sala dove avremmo giocato. Una sala enorme con colonne di bronzo, sculture e lampadari di cristallo come se fossimo in un castello. La stanza era gremita dai media di testate anche di una certa importanza. c’era una postazione per la conferenza stampa e, alle spalle, un tavolo da poker pronto per la partita.

 

Nonostante tutto l’organizzazione da grande evento la partita è durata soltanto 20 minuti. Al tavolo non abbiamo chiacchierato molto ma eravamo entrambi molto concentrati. Per Rafa il poker giocato in modalità heads-up era una novità. Abbiamo scherzato un po’ quando gli ho chiesto se avessi qualche possibilità di fare almeno un punto in una partita di tennis contro di lui che ha risposto: “certo, potrei fare doppio fallo in battuta”. Che in realtà non è neanche troppo vero, visto che potrebbe battermi anche senza forzare la prima di servizio e fare tranquillamente ace ogni volta.

 

Alla fine è stato un momento fantastico. Rafa è stato gentile pur avendo perso l’heads-up. E sono contenta che la partita si sia conclusa qui e che non si sia continuata sul campo da tennis…”

 

 

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