Liv Boeree: “Ho ricchezza e fama, ma a che servono se non posso aiutare gli altri?”
“Come giocatrice di poker, posso dire senza alcun timore di aver accumulato ricchezza personale e un pò di fama, ma a che scopo?”… a porsi la domanda è la bella e brava Liv Boeree, pro di PokerStars che nel suo blog analizza l’aspetto etico della sua splendida professione.
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“Come giocatrice di poker, posso dire senza alcun timore di aver accumulato ricchezza personale e un pò di fama, ma a che scopo?”… a porsi la domanda è la bella e brava Liv Boeree, pro di PokerStars che nel suo blog analizza l’aspetto etico della sua splendida professione.
Per sentirsi appagati basta aver successo e soldi o serve qualcos’altro? Questa è la difficile domanda che spesso si pone chi fortunamente nella sua vita è riuscito ad imporsi raggiungendo una buona posizione sociale. Non fa eccezione nemmeno la splendida Liv Boeree, bravissima pro del team PokerStars che nel suo blog personale analizza il dubbio in questione:
“Ho giocato a poker per tanto tempo e, per fortuna, con un discreto successo. Ho avuto tante incredibile opportunità proprio grazie al poker, dai viaggi alle tante esperienze accumulate nel mondo del lavoro e del marketing. Allo stesso tempo però sono diventata sempre più consapevole del vuoto crescente che stavo provando, un vuoto derivato dalla consapevolezza di non contribuire in modo tangibile allo sviluppo della nostra società.
Molti credono che per raggiungere la vera felicità nella vita si debba fare qualcosa che soddisfi una vocazione superiore, qualcosa che procuri gioia alla comunità, nel senso più grande della parola. Questa idea purtroppo può rappresentare un problema per tutti i giocatori di poker che, dopo tutto, cercano in primo luogo di fare soldi per se stessi, e per farlo devono necessariamente prendere i soldi degli altri.
Come giocatrice di poker, posso dire senza alcun timore di aver accumulato ricchezza personale e un pò di fama, ma a che scopo? Sto migliorando la vita degli altri o solo la mia e quella dei miei familiari e amici? C’è un modo per cui possa continuare a giocare e soddisfare nello stesso tempo il desiderio di aiutare il prossimo?”
Domande che forse, prima o poi, un pò tutti i giocatori di poker si pongono durante la carriera e che spesso portano ad un’unica soluzione: la beneficenza. A confermalo anche in questo caso è la stessa pro di PokerStars: “Non molto tempo fa, due miei amici, i ben noti giocatori di poker Phillip Gruissem e Igor Kurganov, hanno deciso di donare una percentuale delle loro vincite in beneficenza. Poco dopo hanno incoraggiato anche altri a fare lo stesso e così è arrivata un’inaspettata risposta da parte di tutti.
Adesso non solo dobbiamo continuare a donare una parte delle nostre vincite a chi ha bisogno, ma non possiamo fare a meno di incoraggiare gli altri a fare lo stesso. Possiamo aiutare tanta gente, i meno fortunati, e allo stesso tempo ottenere tanta soddisfazione continuando a giocare con gioia il nostro poker. Per questo proposito è nata ‘Raising for effective giving’, un’associazione che permette ai giocatori di poker di iscriversi e impegnarsi a donare una piccola percentuale (2%) delle loro vincite lorde trimestrali”.
Una grande iniziativa che ovviamente rende orgogliosa la bella Liv: “Sono entusiasta del lancio di ‘REG’ (reg-charity.org). Il poker può portare contributi positivi alla società, può distribuire aiuti finanziari per tante buone cause”.