Secondo una recente conferenza tenutasi a Copenaghen sul morbo di Alzheimer, i ricercatori hanno rivelato che secondo i loro studi, i giochi di carte come il poker hanno delle significative proprietà attenuanti sul progredire della malattia.
Secondo una recente conferenza tenutasi a Copenaghen sul morbo di Alzheimer, i ricercatori hanno rivelato che secondo i loro studi, i giochi di carte come il poker hanno delle significative proprietà attenuanti sul progredire della malattia.
Secondo una recente conferenza tenutasi a Copenaghen sul morbo di Alzheimer, i ricercatori hanno rivelato che secondo i loro studi, i giochi di carte come il poker hanno delle significative proprietà attenuanti sul progredire della malattia.
Il morbo di Alzheimer è una patologia degenerativa, descritta per la prima volta nel 1906 dallo psichiatra e neuropatologo tedesco Alois Alzheimer. Secondo i ricercatori intervenuti alla conferenza danese, i giocatori di poker hanno una forte memoria fotografica quando si tratta di ricordare tutte l’action avvenuta durante il board. Infatti molti player posso raccontare dettagliatamente mani giocate anche decenni prima (spesso con sommo dispiacere di chi li ascolta!)
Tutto ciò perde letteralmente di significato se si viene colpiti da tala malattia definita anche demenza presenile, che nel suo manifestarsi pregiudica progressivamente le cellule celebrali, rendendo a poco a poco l’individuo che ne è affetto del tutto incapace di condurre una vita autonoma e normale. Stephanie Schultz, ricercatrice presso l’istituto “Wisconsin Alzheimer’s Disease Research Center”, nel suo intervento presso il congresso di Copenaghen ritiene che i giochi di carte possono dare una mano a contrastare non solo lo sviluppo della malattia, ma anche alla sua prevenzione.
Attualmente i dati sul morbo di Alzheimer sono impressionanti: 44,4 milioni di persone al mondo nel sono affette. E le stime per il futuro sono in continua progressione. Si prevede che nel 2030 ci saranno oltre 75 milioni di malati che diventeranno più di 135 milioni nel 2050. Si stima che ci sia un nuovo caso di Alzheimer ogni quattro secondi.
La Schultz ha portato a suffragio della sua tesi i risultati di anni di studio su 329 adulti sani di mezza età, scoprendo che il 40% di loro possedeva un gene che contribuisce ad aumentare il rischio di contrarre il morbo di Alzheimer ed il 75% di coloro che avevano il gene, a loro volta avevano uno od entrambi i genitori che in età presenile, attorno ai 65 anni, avevano sviluppato la malattia. Inoltre la ricercatrice ritiene che i giochi di carte come il poker aiuti sensibilmente a prevenire il morbo di Alzheimer, preservando le strutture cerebrali e le funzioni cognitive, vulnerabili alla fisiopatologia di Alzheimer.
Sempre durante la conferenza di Copenaghen, secondo un altro studio effettuato in Spagna è stato dimostrato che persone affette da tale malattia hanno mantenuto la possibilità di effettuare nuove connessioni neurologiche attraverso dei giochi di carte svolti con l’ausilio di un computer. La ricerca non si ferma mai e nuovi test sono già in programma, ma una cosa pare certa: il poker potrebbe aiutare a frenare il progredire di questa terribile malattia.
Da anni sono appassionato di poker sia live che online e mi diverto a scrivere di texas hold’em. Mi piace viaggiare, leggere e giocare a calcio.