Altro capitolo della questione che vede coinvolto il poker online, che rischia un incredibile quanto brusco stop negli USA, dove il mercato è rinato appena un anno e mezzo fa. Giovedì 26 marzo si discuterà il progetto di legge a riguardo.
Altro capitolo della questione che vede coinvolto il poker online, che rischia un incredibile quanto brusco stop negli USA, dove il mercato è rinato appena un anno e mezzo fa. Giovedì 26 marzo si discuterà il progetto di legge a riguardo.
Altro capitolo della questione che vede coinvolto il poker online, che rischia un incredibile quanto brusco stop negli USA, dove il mercato è rinato appena un anno e mezzo fa. Giovedì 26 marzo si discuterà il progetto di legge a riguardo.
Il pericolo per i giochi a distanza, e quindi anche per il poker online, non è ancora scongiurato. La Restoration of America’s Wire Act mira a vietare tutte le forme di gambling telematico. A spingere il tal senso è Sheldon Adelson, il proprietario del Las Vegas Sands e uno degli uomini più ricchi, e quindi influenti, non solo degli USA ma del mondo intero.
Il Congresso degli Stati Uniti d’America ne avrebbe dovuto discutere lo scorso 5 marzo, riunione che fu cancellata a causa dell’abbondante nevicata che immobilizzò Washington in quei giorni. Adesso pare essere tutto pronto per il 26 marzo, data prestabilita all’esame della proposta di legge che riattiverebbe il Wire Act.
Negli States i favorevoli al gioco online, come i membri della Poker Players Alliance, stanno già gridando allo scandalo, in quanto non ci sarebbe piena trasparenza all’interno della lista dei testimoni all’audizione in oggetto. Insomma sembra che Adelson le stia provando tutte per rimettere le cose a suo favore, e a favore dei suoi casinò terrestri che ne trarrebbero ovvio vantaggio dalla chiusura dei giochi online.