Akkari racconta la sua esperienza da tedoforo: “Portare la torcia olimpica è stato incredibile”

Terminate le Wsop 2016, giocate al Rio, ora manca davvero poco al via delle Olimpiadi 2016 di Rio, Brasile. La fiaccola olimpica è infatti già in viaggio e di recente ad aiutarla nel suo percorso ci ha pensato Andre Akkari.

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Terminate le Wsop 2016, giocate al Rio, ora manca davvero poco al via delle Olimpiadi 2016 di Rio, Brasile. La fiaccola olimpica è infatti già in viaggio e di recente ad aiutarla nel suo percorso ci ha pensato Andre Akkari.

 

Il poker player brasiliano è stato infatti scelto come tedoforo e di recente ha portato la torcia olimpiaca dalla città di Tautabé a San Paolo, appunto per le Olimpiadi di Brasile 2016. “Un’emozione incredibile”, scrive Akkari sul suo blog, dove ha voluto condividere la sua esperienza con i suoi lettori. “Confesso che quando mi è stato chiesto sono rimasto sorpreso, mai avrei immaginato di ricevere un invito del genere, ad un evento sportivo grande come le Olimpiadi, di portata globale, io che pratico uno sport, da dieci anni, il poker, che non ha molta rilevanza”.

 

Sorpresi lo siamo stati tutti noi della comunità del poker, che lottiamo da sempre affinché un giorno il poker possa essere riconosciuto come uno sport al pari di altri, e viviamo nell’utopia di poterlo vedere magari un giorno alle Olimpiadi. “Il poker è uno sport mentale, un’attività che nasconde molte competenze, uno sport soggettivo, non fisico seppur affascinante per il grande pubblico. Ecco perché mi ha sorpreso questo invito. Non sapevo come funzionava l’organizzazione dell’arrivo di una torcia olimpica in una città e ho imparato molto su questo aspetto. E mi ha fatto piacere”.

 

“Le persone scelte per portare la torica, lo sono perché sono considerati soggetti che aiutano il proprio paese in un modo o nell’altro. Io ero l’unico campione del mondo, ma ero probabilmente la persona meno importante. C’era infatti anche un signora che ogni anno salva centinaia di bambini dalla fame”.

 

Andre Akkari dice infine che il Brasile merita di ospitare queste Olimpiadi, perché facendo questa esperienza, ha capito che nel suo paese non esistono solo i politici corrotti, ma anche personaggi utili e meritevoli. Per questo e tanti altri motivi, per il poker pro, la sua terra merita di ospitare questi giochi. Appoggiamo il suo pensiero e sopratutto siamo fieri che il poker sia stato considerato per una manifestazione così importante, come quella di trasportare la fiaccola olimpica, con la speranza che non resti un semplice episodio isolato, ma che in futuro si possa continuare a parlare di poker come sport, come lavoro, come passione.

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