Liv Boeree porta il poker sul palco del TED Talks di Manchester
Lo scorso 20 marzo sul canale YouTube di TEDx Talks è apparso un video dal titolo “A Number Speaks a Thousand Words”, e sul palco, in piedi sul classico bollino rosso, la giocatrice di poker Liv Boeree, che non poteva non parlare della sua esperienza pokerista al pubblico presente in teatro.
Lo scorso 20 marzo sul canale YouTube di TEDx Talks è apparso un video dal titolo “A Number Speaks a Thousand Words”, e sul palco, in piedi sul classico bollino rosso, la giocatrice di poker Liv Boeree, che non poteva non parlare della sua esperienza pokerista al pubblico presente in teatro.
Ma prima di cominciare a vedere di cosa abbia parlato Liv Boeree, capiamo cosa sia questo TED (Technology Entertainment Design). TED nasce nel 1984 come singolo evento e poi nel 1990 si è trasformato in un conferenza annuale, oggi curato da Chris Anderson e gestito dalla sua fondazione non-profit, The Sapling Foundation, che cerca di “attivare il potere delle idee di cambiare il mondo”.
La sua missione è riassunta nella formula “ideas worth spreading” (idee che val la pena diffondere), con conferenze che vengono diffuse in live streaming. Le lezioni abbracciano una vasta gamma di argomenti che comprendono scienza, arte, politica, temi globali, architettura, musica e altro. I relatori stessi provengono da molte comunità e discipline diverse. Tra gli speaker più celebri, TED ha ospitato l’ex presidente degli USA Bill Clinton, il Premio Nobel James Dewey Watson, il produttore televisivo e attivista politico Norman Lear, il fisico Murray Gell-Mann, il cofondatore di Wikipedia Jimmy Wales, i cofondatori di GoogleSergey Brin e Larry Page e il fondatore di MicrosoftBill Gates (fonte wikipedia).
E oggi, sul palco TED allestito a Manchester, c’è salita anche Liv Boeree. La stessa città dove nel 2005 si laureò in Astrofisica. La player britannica non ha proprio seccato la sala con inutili hand rewiev, bensì ha parlato di quanto le persone sottovalutino l’importanza dei numeri e delle probabilità nella vita di tutti i giorni.
Liv Boeree ha dunque esordito raccontato alla sala un episodio della sua vita di tuti i giorni con il suo fidanzato Igor Kurganov, anche lui poker pro. Ha raccontato infatti che un giorno entrambi si sono chiesti quali erano le probabilità che tra tre anni fossero stati ancora insieme. Da questa semplice osservazione i due innamorati hanno iniziato per gioco a scrivere su di un foglio quelle che secondo loro erano effettivamente le probabilità che tra un anno, tre anni e dieci anni, la loro storia funzionasse ancora.
Un semplice gioco, che però rende chiaro il concetto di quanto le persone non ragionino in modo analitico, facendosi così influenzare dalle proprie emozioni. Liv Boeree racconta dunque di aver superato questo concetto proprio grazie al poker, e che lei oggi riesce a pensare a qualsiasi aspetto della sua vita in termini di probabilità, anche se si tratta di aspetti dove in gioco c’è l’emotività.
A tal proposito racconta di una delle sue primissime volte al tavolo da poker. Era il 2005 e sedeva ad uno show televisivo dove cinque giocatori amatoriali venivano coachati da dei pro e poi dovevano sfidarsi per vincere un premio da 100mia dollari.
“Per me erano tanti soldi – racconta Live boeree – sopratutto per una neo-laureata indebitata come me.Alla prima mano ricevetti AA, la migliore starting hand nel poker. Ovviamente tutte le mie chips finirono nel mezzo, ma il mio avversario vinse chiudono con molta fortuna un poker. Scoppiai a piangere e mi misi in imbarazzo sulla tv nazionale. Ero scioccata, ma perché? Sapevo benissimo che in media il 20% delle volte con gli Assi si perde contro una mano casuale. Da quel giorno però, proprio grazie al poker, la situazione è migliorata, e mi sono abituata alla sfortuna. Giocando migliaia di mani, di eventi assurdi te ne capitano continuamente”. In pratica Liv Boere ha cerato di spiegare al pubblico in sala l’importanza di ragionare in modo analitico e non solo in base alle nostre emotività.