In questo articolo Armando La Rocca, pro del team Winga Poker, analizza una mano di poker live, davvero interessante, giocata nell’ultimo Italian Poker tour di Sanremo. Ottimi gli spunti del fenomenale giocatore dell’online.
dr.cox88, che ha partecipato all’evento, è stato un grande protagonista del torneo terminato purtroppo con la sfortunatissima eliminazione in 90esima posizione ad un passo dalla zona premi. Quello che segue è l’analisi fatta dallo stesso campione nel blog ufficiale di Winga Poker.
“La mano sulla quale vorrei concentrare l’attenzione si è svolta dopo la pausa cena; i bui erano 300/600 con ante a 75 e il mio stack era di circa 53.000 chips a fronte di un average attorno alle 43.000 chips.
Mi trovo da BB e spillo due begli assoni. Foldano tutti, fino al giocatore di bottone che rilancia a 1.600, folda lo small blind. Le mie considerazioni sul giocatore sono poche, perchè sono al tavolo da non più di 20-25 minuti; ma per quanto ho visto mi è parso un giocatore che ama entrare in molti piatti, che non disdegna bluffare quando percepisce debolezza per portare a casa il piatto e soprattutto che non ama particolarmente foldare…sostanzialmente un giocatore abbastanza aggressivo.
Armando “dr.cox88” La Rocca
Il suo stack è oltre le 100.000 chips, quindi dovrò basare le mie scelte sullo stack effettivo che in questo caso è il mio, ovvero circa 85-90 big blinds. Pre-flop non ho nessun’altra opzione se non quella di effettuare una 3bet, e infatti rilancio fino a 5.400. Senza pensarci troppo lui chiama.
A questo punto la prima cosa che dobbiamo pensare è: che range può avere lui in questo momento? Con che mani rilancia da bottone e chiama un mio re-raise? A mio avviso questo tipo di giocatore può fare questa giocata con una quantità vastissima di mani, apre da bottone con un range molto ampio e difende in posizione con un range altrettanto ampio: sicuramente non mi stupirei di trovarlo con JT, nè con 67, nè con KJ o A9s.
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Il flop è: KcKd5c, quindi KK5 con 2 fiori. Ho in mano l’asso di fiori, e per terrà c’è il K di fiori, queste due carte tagliano e blockerano abbastanza i possibili flush draws nel suo range. Al flop mi trovo di fronte a una decisione su come pianificare tutta la mano: il dubbio qui è se checkare o se puntare. Riflettendo un attimo sul suo range, è evidente come se noi puntassimo qui faremmo foldare quasi tutte le mani che abbiamo detto far parte del suo range esclusi ovviamente i K, alcune coppiette, qualche flush draw.
Questi ultimi due tipi di mani sono gli unici dai quali prenderemmo valore, e reputo che siano una parte abbastanza piccola del suo range qui, di conseguenza non credo ci sia molto valore nel puntare. Inoltre, se noi puntiamo gonfiamo il piatto e rischiamo di essere floatati (chiamati in posizione da un bluff/semibluff che poi potrebbe farci foldare al turn o al river).
Uno dei tavoli online di Winga Poker
Decido così di checkare e credo sia l’opzione in assoluto migliore. Lui checka dietro. Il turn è un 8, non di fiori. Fondamentalmente questo turn è un brick (o palo) totale: non migliora praticamente nessuna mano nel suo range (ad eccezione di 88).
I ragionamenti qui sono i medesimi del flop, con l’aggiunta che questa volta mi aspetto che se checko lui punterà con quasi il 100% del suo range: con i K, 88 e forse le altre coppiette e forse i flush draws punterà per valore, con tutte le altre mani punterà in bluff per prendersi il piatto cercando di rappresentare una mano forte, come un K, poichè è evidente dopo il mio doppio check che non ho in mano un K.
Penso così che lui punterà spessissimo in bianco sia al turn che al river per farmi foldare e, soprattutto, che il suo range di bet al turn sia molto più ampio del suo range di call su una mia bet: decido quindi di checkare nuovamente per tenere il suo range più ampio e per prendere valore dai suoi eventuali (a mio avviso probabilissimi) bluff.
dr.cox88 durante il torneo
Inoltre, se dovesse checkare di nuovo, posso prendere tranquillamente la mia “street” di valore al river, visto che quando checka di nuovo al turn solitamente è molto polarizzato. Io checko, e come previsto lui punta 7.500 chips su un piatto di circa 11.000 chips. Seguendo il mio ragionamento non posso far altro che chiamare (raisare sarebbe terribile, visto che faremmo foldare tutte le mani che battiamo e ci schianteremmo invece sempre contro quelle che ci battono).
Il river è un 6 non di fiori, ai miei occhi un altro brick totale. Checko di nuovo, lui punta 15.000 su un piatto di circa 26.000, io chiamo di nuovo e purtroppo devo gettare le mie carte alla vista del suo 7-9 offsuited che ha chiuso un’incredibile scala al river.
Tuttavia, non sono influenzato dal risultato della mano e credo che la mia giocata sia stata corretta e molto valida: infatti come avevo previsto lui ha puntato al turn in bianco (aveva soltanto una scala ad incastro, e sicuramente non la puntava per valore) e sono sicuro che avrebbe puntato sempre al river anche in bianco, qualora non l’avesse chiusa, per farmi passare la mia mano. Purtroppo è uscita la carta sbagliata, ma questo è il poker.
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In maniera simpatica si potrebbe dire che ho fatto una giocata “innovativa”: infatti solitamente i grandi giocatori amano, in alcune perfette occasioni, trasformare la loro mano di valore in bluff; io in quest’occasione ho trasformato la mia mano di valore in un bluffcatcher, inducendolo a bluffare il più possibile per prendere valore da quello che consideravo essereil suo range di mani plausibile.
A carte scoperte l’avrei giocata allo stesso identico modo, ovviamente foldando al river, quindi non ho nessun rammarico“.
PokerItaliaWeb Staff