Spesso sentiamo parlare di grandi chiamate grazie ai tells di occasionali opponent che non sanno nascondere il loro punto al tavolo. Ma i cosidetti tells esistono davvero o sono solo una scusa per potersi “buttare” in giocate strane?
Spesso sentiamo parlare di grandi chiamate grazie ai tells di occasionali opponent che non sanno nascondere il loro punto al tavolo. Ma i cosidetti tells esistono davvero o sono solo una scusa per potersi “buttare” in giocate strane?
Spesso sentiamo parlare di grandi chiamate grazie ai tells di occasionali opponent che non sanno nascondere il loro punto al tavolo. Ma i cosidetti tells esistono davvero o sono solo una scusa per potersi “buttare” in giocate strane?
Prova a rispondere uno dei più grandi fenomeni del poker live e online italiano, il pro Winga Poker Rocco “RoccoPalumbo” Palumbo.
Quello che segue è l’articolo scritto dal 23enne professionista ligure per il blog ufficiale di Winga Poker.
Palumbo in uno degli ultimi tornei di poker live giocati
“Sentirete spesso giocatori millantare letture fantastiche grazie a un movimento del proprio avversario, come persone dire che è inutile cercare di avere informazioni extra dai “tells” , perché potrebbero solo confondersi. Intanto cos’è un “tell”?
Per farla breve, è un informazione derivata da un movimento/atteggiamento/tick nervoso/et similia. Un esempio è un tremolio di una mano durante una puntata, o la spavalderia nell’atteggiamento quando proviamo a parlare col nostro avversario per carpire qualche informazione.
:winga200:
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Credo sia vero che esistano tanti tells nel poker live, soprattutto tra i giocatori meno esperti, ma basarsi esclusivamente su di essi per condurre una mano a mio parere è sbagliato; molti professionisti riescono a ridurre il range(spesso correttamente) del proprio avversario a seconda dei “tells” che prendono durante una mano anche fino alla perfezione(insomma, polarizzarlo).
A mio parere questo è teoricamente sbagliato , visto che è facile interpretare un tell in modo sbagliato e rovinare cosi totalmente una mano. C’è anche da dire che il poker come spesso detto è un gioco di persone, e se pensiamo di poter prendere un vantaggio cosi grosso è giusto fidarsi delle proprie reads.
E’ possibile “leggere” le carte degli avversari attraverso i tells?
Purtroppo è difficile dare una linea guida sui tells, ma una cosa è abbastanza ovvia e banale, e si nota molto spesso anche tra giocatori forti; l’atteggiamento al tavolo è spesso l’esatto opposto della mano che si sta cercando di rappresentare. In parole povere, un giocatore che si pone in modo molto spavaldo mentre punta generalmente ha un punto debole. Al contrario un giocatore che chiama svogliato una puntata o ne effettua una senza prenderla tanto sul serio generalmente è molto forte.
Questo, se ci pensate, è abbastanza ovvio; la prima cosa che viene naturale è cercare di sembrare il contrario di quello che si è , per confondere. Ovviamente, chi ve lo dice che non lo stia facendo apposta? Credo che i veri “tells” importanti siano quelli personali; ognuno ha dei tick nervosi relativi a delle situazioni comuni di gioco , e se noterete e capirete quando capitano avrete un grosso vantaggio; non essendo “schematizzato” potrete essere sicuri quasi al 100% che quel tremolio di mano significa che ha una mano debole o il contrario.
Rocco “RoccoPalumbo” Palumbo
Osservare è la chiave per tutto questo, certo all’inizio non sarà facile ricordarsi ogni particolare, ma col tempo vi accorgerete che molti giocatori occasionali accomunano tra di essi gli stessi tipi di tells, e vi verrà molto più facile leggerli!“
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Scritto da Giuseppe “Pidduv” Messineo