Tra pochi giorni partirà una delle tappe più attese dell’European Poker Tour, quella di Monte Carlo. Tanti gli italiani che hanno già programmato la trasferta nonostante i dubbi a livello fiscale in caso di vincita.
Tra pochi giorni partirà una delle tappe più attese dell’European Poker Tour, quella di Monte Carlo. Tanti gli italiani che hanno già programmato la trasferta nonostante i dubbi a livello fiscale in caso di vincita.
Tra pochi giorni partirà una delle tappe più attese dell’European Poker Tour, quella di Monte Carlo. Tanti gli italiani che hanno già programmato la trasferta nonostante i dubbi a livello fiscale in caso di vincita.
Manca davvero poco allo start della prossima tappa EPT che si disputerà, nella splendida struttura dello Sporting di Monte Carlo, dal 25 aprile al 4 maggio. Come ogni anno saranno davvero tantissimi i pro che si presenteranno all’appuntamento per cercare di portare a casa una delle mitiche picche. Di sicuro non mancheranno nemmeno i nostri campionissimi che proprio nel Principato di Monaco hanno spesso lasciato il segno con delle prestazioni straordinarie.
Ma come funziona in caso di vincita? A lanciare l’allarme è stato qualche giorno fa il buon Carlo Savinelli che con un post provocatorio su Facebook ha invitato i colleghi “con residenza italiana” a giocarsi la vita ai tavoli cash game, invece di iscriversi ai tornei, per rimanere più sereni visto che tanto il risultato potrebbe essere lo stesso.
Il riferimento è ovviamente alla tassazione che per gli italiani dovrebbe essere molto pesante. A confermare il problema è anche l’esperto fiscalista Sebastiano Cristaldi che a Gioconewspoker.it ha parlato proprio di come funzionerebbe in caso di un buon risultato ottenuto in terra monegasca:
“Esiste un accordo di scambio di informazioni tra Italia e Principato di Monte Carlo a livello fiscale. Tuttavia, una vincita in un torneo di poker live (o al casinò) rischia ancora di essere tassata con aliquote che possono toccare anche 43-44 punti percentuali. Il principato non è più in black list come prima, è più ‘grey’ che ‘white’, però, la situazione rimane complessa.
C’è stata una voluntary disclosure, lo strumento che il Fisco mette a disposizione dei contribuenti per regolarizzare la propria posizione fiscale e alle banche obbliga di fornire informazioni in merito ai correntisti. Tuttavia la tassazione rimane quella non essendoci una convenzione approvata da entrambi i regimi fiscali. Anche se per il diritto internazionale la doppia imposizione dovrebbe essere valida in una situazione come Monte Carlo si aprirebbe subito una trattativa col Fisco.
Vanno studiate bene le carte e capire bene l’accordo cosa dice. In linea generale il player verrebbe tassato sul reddito che già ha e in proporzione alla vincita che ottiene. Facciamo un esempio: se un contribuente ha vinto 100mila euro e ha un reddito di 50mila euro può arrivare a pagare anche il 43-44 percento. Come detto il tema va approfondito ma esiste uno scambio di informazioni e non si comprende per quale motivo il Fisco non dovrebbe riconoscere il divieto di doppia imposizione anche a Monte Carlo.
Italia e Principato sono diventati collaborativi e cercando di essere trasparenti. Che non sia più black list è certo ma non esiste neanche una convenzione di cui parlavamo poc’anzi”.
Insomma, restano tanti i dubbi sull’argomento!