WSOP 2014: tra finti documentari, la giocatrice piu’ brava del mondo e Phil Hellmuth
Ho visto cose che non avrei voluto vedere. Ho sentito cose che non avrei voluto sentire. Questo è il riassunto dell’articolo odierno che visto il periodo dell’anno non poteva che parlare delle mitiche Wsop 2014. Quindi diciamo che non iniziamo benissimo….
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Ho visto cose che non avrei voluto vedere. Ho sentito cose che non avrei voluto sentire. Questo è il riassunto dell’articolo odierno che visto il periodo dell’anno non poteva che parlare delle mitiche Wsop 2014. Quindi diciamo che non iniziamo benissimo….
Ovvio che considerando il periodo dell’anno si parla di WSOP e suoi derivati, dove si viene a conoscenza che un certo Ian Tuason sta cercando di raccogliere 10.800 dollari per partecipare al Main Event con il solo scopo, a suo dire, di filmare un documentario su di esso! La cosa assurda è che ha già raccolto oltre la metà del denaro necessario! Ora c’è un piccolo particolare: nelle sale del Rio che ospitano i tornei WSOPè severamente proibito filmare qualsiasi cosa. E date retta a me: se a Las Vegas, davanti alla parola “proibito” ci mettono anche “severamente” è sicuramente meglio dar loro retta. I forum americani si sono scatenati in sfottò e prese in giro, convinti che Tuason abbia solo escogitato un mezzuccio per giocare il main event gratis, gabbando i suoi staker con il trucco del documentario.
Ian si presenta sul sito di raccolta fondi dicendo: “Ciao, mi chiamo Ian ed ho due passioni: il cinema ed poker. Con il vostro aiuto potrò unire le mie due passioni e girare un film documentario su di me che sto vivendo il mio sogno, giocare il main event WSOP!” In pratica cerca soldi per pagarsi il sogno, hai detto niente! Se uno vuole potrà inviargli domande da rivolgere a Negreanu, Ivey e soci, ci penserà lui a fargliele. Poi ovviamente non è detto che Daniel e Phil lo degnino di risposta, ma questo è un altro paio di maniche! Infine si bulla delle sue skills al tavolo, dicendo di giocare ben 3/4 tornei live low buy in l’anno (lo farà per abbattere la varianza?) e di aver chiuso sempre in profit.Con questo curriculum si definisce uno dei favoriti per fare almeno ITM. Ora io chiedo a voi, miei cari lettori: genio incompreso o pazzo scatenato?
Altra cosa che non avrei voluto vedere/sentire in merito alle WSOP 2014. Vanessa Selbst vince il suo terzo braccialetto. Onore a Vanesse Selbst. Festeggia facendosi fotografare con indosso il braccialetto, accanto a sua moglie ed ai loro due cani. Fin qui tutto ok, se non fosse che apro i social network e leggo di gente che critica la Selbst dicendo che come giocatrice non è “entusiasmante”, per citare uno dei commenti più benevoli. Fatto salvo che ognuno ha le sue idee e simpatie, ora io mi chiedo come sia possibile criticare una giocatrice che nel giro di pochi anni ha vinto tutto quello che poteva vincere ed ha pure trovato il tempo per laurearsi in legge a Yale.
Raggiunta la Enright come numero di braccialetti (ma Barbara Enright li vinse letteralmente in un’altra era pokeristica) superati i 10 milioni di dollari vinti in carriera, quarto posto della global poker index ed unica donna che prenderà parte al Big One da un milione di dollari di buy in. Mi riesce veramente difficile definire la newyorkese come poco entusiasmante.Poi apro il sito ufficiale delle WSOP e leggo che nell’intervista post-braccialetto, con la solita dose di umiltà che la contraddistingue, Vanessa si autodefinisce il miglior giocatore di poker del mondo, non solo tra le donne. Ed allora tutto quadra!
Intanto Phil Hellmuth fa runner up all’evento 7 di Seven Card Razz vinto da Ted Forrest. Ed anche qui i commenti sui social network si sprecano su quanto sia fortunato e contemporaneamente scarso Phil, che vince tornei dal 1989 senza saper quasi giocare. Solo alle WSOP: 101 ITM, 50 tavoli finali, 13 volte primo, 9 volte secondo e 2 volte terzo. Allora, non mi dilungo troppo perché a questo punto rischierei di diventare pure cattivo. Faccio solo un paio di puntualizzazioni.
Che Hellmuth esprima un gioco non più attuale è un dato di fatto innegabile, ma questo non gli impedisce di fare risultati con una straordinari continuità. Molti lo denigrano dicendo che se giocasse online perderebbe milioni e su questo sono pienamente d’accordo, ma infatti Phil ha l’accortezza di non giocare online! Come per chi lo critica per il suo gioco a cash game, ed infatti Hellmuth gioca cash game solo in partite dove sa di essere +ev contro i suoi avversari e nei tavoli televisivi dove ha un sicuro ritorno di immagine, indipendentemente dall’esito della sessione.
Se i giovani grinder, che sicuramente lo mazzolerebbero per bene in sessioni online, oggi si mantengono con il poker, molto lo devono anche ad Hellmuth che ha saputo creare un personaggio all’interno del nostro amato gioco in grado di farlo conoscere anche al di fuori del mondo del poker.
Alcuni dicono che vederlo giocare non è un buono spot per il poker, ma non dimentichiamoci che lo spot giusto per il poker non è insegnare la tecnica a chi già conosce il mondo del poker, ma convogliare nuovi utenti a frequentarlo e per questo servono personaggi alla Phil Hellmuth.
Se molti hanno fatto del poker il proprio lavoro, Phil Hellmuth ha fatto del poker la propria vita, e credetemi che tra le due cose c’è una differenza abissale.