Tutto confermato, anche ad agosto il poker cash game online perde e tanto rispetto allo stesso mese del 2015. Un ulteriore crollo che ribadisce la necessità di cambiare qualcosa in un mercato altrimenti destinato a ‘morire’.
Tutto confermato, anche ad agosto il poker cash game online perde e tanto rispetto allo stesso mese del 2015. Un ulteriore crollo che ribadisce la necessità di cambiare qualcosa in un mercato altrimenti destinato a ‘morire’.
Tutto confermato, anche ad agosto il poker cash game online perde e tanto rispetto allo stesso mese del 2015. Un ulteriore crollo che ribadisce la necessità di cambiare qualcosa in un mercato altrimenti destinato a ‘morire’.
Ancora una volta i numeri parlano evidentemente chiaro, con un mese di agosto che ha registrato un altro pesantissimo calo nella raccolta del poker cash game online. Stavolta il crollo è stato del 10,2%: 5,3 milioni di euro di spesa rispetto ai 5,9 milioni di euro nello stesso stesso periodo del 2015. Un disastro senza fine…
Intanto la poker room con la picca rossa continua a dominare il mercato con una quota di mercato che supera il 50%. Sul podio, relativamente alla spesa, pure Lottomatica, con appena l’8%, e Sisal Poker, con il 5,2%. Quarto posto, con il 4,5% per Bwin. Seguono Eurobet (3,2%), Snai Poker (3%), Paddy Power (1,2%), Intralot (0,7%) e BetFlag Poker (0,4%).
Non è andata meglio al poker online in versione torneo che, con una spesa di 4,9 milioni ad agosto, fa registrare un -3,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Anche qui spicca PokerStars con oltre il 74% delle quote (dato relativo alla spesa).
Lontanissime, come si legge su Agimeg, tutte le altre poker room: Lottomatica (6,5%), Sisal Poker (4%), Snai Poker (3,9%), Bwin (2,3%), Eurobet Poker (1,7%), Betflag Poker (0,3%), Paddy Power (0,2%), Intralot (0,1%). Insomma, solita storia… con il poker online che tra crisi e ‘vacanze’ consuma la sua lenta agonia.
Soluzione? Quella già più volte trattata in diversi editoriali targati PIW: la liquidità internazionale!
Siamo sicuri che con l’unione di almeno 2/3 mercati europei si potrebbe rivivere un piccolo boom del poker online con un ritorno a numeri almeno accettabili.